La polizia di New York ha commesso un grave errore identificando erroneamente la vittima di un incidente stradale. Sheila Nagengast è stata informata della presunta morte di sua sorella, Denise Owen, in un incidente d’auto a Staten Island la notte di Halloween, ma in realtà la donna era viva e vegeta.
Secondo quanto riportato da WABC-TV e ripreso da People, la polizia ha comunicato a Nagengast la tragica notizia, facendola precipitare in un vortice di emozioni e azioni immediate. “Mi hanno detto: ci dispiace informarti che tua sorella è morta in un incidente d’auto”, ha precisato Nagengast. La donna, sconvolta, ha iniziato a cercare un avvocato e si è recata all’obitorio dell’ospedale, mentre la notizia della presunta morte di Denise si diffondeva anche sui social network.
Tuttavia, circa 18 ore dopo, un’altra sorella ha contattato Sheila per comunicarle che Denise era viva. “Mi hanno chiamato con FaceTime, e c’era anche lei. Viva e vegeta davanti ai miei occhi”, ha raccontato Nagengast.
In una dichiarazione ottenuta dalla stampa locale, il vice commissario Carlos Nieves, portavoce del Dipartimento di Polizia di New York, ha ammesso l’errore commesso: “Durante la nostra indagine iniziale, gli agenti hanno identificato erroneamente la vittima di un incidente stradale mortale”, porgendo le scuse per aver “causato dolore ad un’intera famiglia” e affermando di aver corretto tutti i verbali che riportano la notizia sbagliata.
L’avvocato Jonathan D’Agostino ha espresso la sua opinione riguardo all’accaduto: “Se la polizia fosse stata più diligente nel seguire il protocollo standard in questa materia, la famiglia si sarebbe risparmiata questo stress emotivo”. D’Agostino ha inoltre dichiarato di essere al lavoro con la “vittima effettiva di questo incidente”, Justine Perez, 37 anni, di New Springville.
Questo scambio di persona ha generato grande confusione e angoscia per la famiglia coinvolta, evidenziando la necessità di procedure più accurate e controlli incrociati da parte delle autorità competenti.
In conclusione, l’errore della polizia di New York ha causato un’enorme sofferenza alla famiglia di Denise Owen, dimostrando la rilevanza di processi più rigorosi e controlli incrociati per evitare simili errori in futuro.
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