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In carrozzina per una lesione spinale, riprende a camminare grazie alla stimolazione di un’area inattesa del cervello

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Il successo della tecnica è stato evidente fin dalle prime fasi dell’intervento chirurgico. La procedura, eseguita dalla professoressa Bloch, è stata condotta con i pazienti completamente svegli, utilizzando scansioni cerebrali dettagliate per posizionare con precisione i piccoli elettrodi nel cervello. Durante l’operazione, il primo paziente ha fornito un feedback immediato: “Una volta posizionato l’elettrodo ed eseguita la stimolazione, il primo paziente ha immediatamente detto: ‘Posso sentire le mie gambe’. E quando abbiamo aumentato la stimolazione, ha aggiunto: ‘Voglio camminare’,” ha spiegato la professoressa Bloch.

Questo approccio innovativo rappresenta una svolta nella comprensione del ruolo dell’ipotalamo laterale nel sistema motorio umano. Fino ad ora, quest’area non era mai stata considerata rilevante per il recupero motorio dopo lesioni spinali. La ricerca condotta a Losanna apre nuove possibilità per il trattamento della paraplegia e di altre condizioni neurologiche.

L’importanza della scoperta non si limita ai risultati immediati ottenuti dai pazienti coinvolti nello studio clinico. Gli effetti a lungo termine della stimolazione cerebrale profonda sull’ipotalamo laterale sono stati altrettanto significativi. Gli scienziati hanno osservato che i miglioramenti neurologici persistono anche dopo la sospensione della stimolazione, suggerendo che il trattamento abbia indotto cambiamenti strutturali nel sistema nervoso centrale.

Per Wolfgang Jäger, questa terapia ha rappresentato una seconda possibilità di vita. “Non devo più dipendere da qualcuno per ogni piccola cosa,” ha dichiarato con gratitudine. Dopo anni trascorsi su una sedia a rotelle, poter compiere anche piccoli passi autonomamente o raggiungere oggetti in alto senza aiuto rappresenta una conquista straordinaria.

Le implicazioni di questa scoperta vanno oltre il singolo caso clinico. La ricerca potrebbe aprire la strada a nuove terapie per le persone affette da paraplegia o altre disabilità motorie causate da lesioni al midollo spinale. Inoltre, il successo della tecnica dimostra come l’esplorazione di aree cerebrali meno studiate possa portare a progressi significativi nella medicina.

Il team di ricerca dell’EPFL e del CHUV continuerà a lavorare per perfezionare questa tecnica e comprendere meglio i meccanismi alla base dei miglioramenti osservati. Gli scienziati sperano che ulteriori studi possano estendere l’applicazione della stimolazione cerebrale profonda a un numero maggiore di pazienti e condizioni neurologiche.

In conclusione, la scoperta della funzione inattesa dell’ipotalamo laterale rappresenta un esempio di come la scienza possa sfidare le conoscenze consolidate per trovare soluzioni innovative ai problemi medici. Grazie al lavoro pionieristico del professor Courtine, della professoressa Bloch e del loro team a Losanna, la stimolazione cerebrale profonda potrebbe diventare una nuova frontiera nel trattamento delle disabilità motorie.

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