La ventiduenne Agata Margaret Spada, arrivata da Lentini per un intervento estetico al naso, è deceduta dopo tre giorni di agonia. Il medico è sotto inchiesta.
ROMA – La vicenda di Agata Margaret Spada, giovane ventiduenne di Lentini in provincia di Siracusa, ha suscitato profondo sgomento. Arrivata nella Capitale il 4 novembre per sottoporsi a una rinoplastica in un ambulatorio specializzato in medicina estetica, la giovane è deceduta tre giorni dopo a causa di gravi complicazioni. A seguito di un annuncio visualizzato su TikTok, la ragazza aveva deciso di affidarsi a un medico operante tra Laurentina e l’Eur, in una struttura oggi posta sotto sequestro dai carabinieri dei Nas.
I fatti e l’intervento chirurgico
Secondo le ricostruzioni, Agata Margaret Spada aveva raggiunto Roma in compagnia del fidanzato, pronta a sottoporsi alla rinoplastica scelta dopo aver visionato un’inserzione su TikTok. L’intervento, programmato presso un ambulatorio della Capitale, non ha avuto l’esito sperato. Subito dopo l’operazione, la giovane ha manifestato un improvviso peggioramento delle condizioni di salute, tanto da essere trasferita d’urgenza all’ospedale Sant’Eugenio. Nonostante i tentativi dei medici, Agata è arrivata in ospedale in condizioni critiche e dopo tre giorni di agonia è stata dichiarata morta per insufficienza cerebrale il 7 novembre.
Le ipotesi e le indagini sull’anestesia
Le cause del decesso sono ancora in fase di accertamento. Secondo le prime indagini, potrebbe essere stata l’anestesia a provocare la reazione fatale. Gli investigatori stanno cercando di comprendere se sia stata utilizzata un’anestesia locale o più invasiva e se vi sia stata una reazione allergica o un errore nella somministrazione di una sostanza. Sul caso, il pubblico ministero ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, ipotizzando possibili responsabilità a carico del chirurgo e dei gestori dell’ambulatorio, tra cui padre e figlio, entrambi ora sotto indagine.
In aggiunta alle indagini cliniche, i Nas di Roma stanno verificando la conformità della documentazione dell’ambulatorio, ora sotto sequestro. Da quanto emerge, lo studio non sarebbe contrassegnato da insegne o targhe esterne. Ancora più preoccupante è l’apparente assenza di documenti che attestino l’intervento svolto su Agata, tra cui il modulo del consenso informato, un documento essenziale in ambito medico. La rinoplastica sembra essere stata svolta in condizioni poco chiare, sollevando domande sulla regolarità e la professionalità del centro.
Il dolore della famiglia e il cordoglio della comunità di Lentini
La famiglia della giovane è sconvolta dalla tragedia e si è espressa tramite l’avvocato Alessandro Vinci, sottolineando come Agata fosse in buona salute e non soffrisse di patologie pregresse. “Nessuna patologia che necessitasse terapia o malesseri costanti,” ha dichiarato l’avvocato a nome della famiglia, lasciando intendere che si trattava di un intervento scelto per motivi puramente estetici. Giuseppe Spada, padre di Agata ed ex consigliere comunale di Lentini, ha ricevuto il cordoglio dell’intera comunità. In una nota, il Presidente del Consiglio Comunale di Lentini ha espresso vicinanza alla famiglia, ribadendo la partecipazione al dolore per la tragica perdita della giovane.
L’aspetto mediatico della vicenda solleva ulteriori questioni sulla crescente influenza dei social media, che spesso presentano procedure estetiche come semplici e sicure, influenzando le decisioni di molti giovani. Agata aveva deciso di rivolgersi a questo specifico ambulatorio dopo aver visto l’inserzione del chirurgo su TikTok, senza forse immaginare i rischi che avrebbe potuto correre. La piattaforma, popolare tra i giovani, si è recentemente affermata come canale pubblicitario per vari servizi, inclusi quelli medici. Tuttavia, episodi come questo portano a riflettere sulla necessità di regolamentazioni più stringenti riguardo alla promozione di interventi sanitari ed estetici sui social.
Prossimi passi nelle indagini
Nei prossimi giorni, il fidanzato di Agata, che l’aveva accompagnata a Roma, sarà ascoltato dagli inquirenti per fornire ulteriori dettagli sull’accaduto e sul comportamento del personale sanitario durante l’operazione e nel periodo immediatamente successivo. La Procura ha inoltre disposto l’autopsia, che sarà effettuata presso il policlinico Tor Vergata di Roma, al fine di fare chiarezza sulle reali cause della morte e sull’eventuale ruolo dell’anestesia. Gli inquirenti intendono accertare se il personale dell’ambulatorio abbia operato con la necessaria diligenza e se siano stati rispettati tutti i protocolli sanitari richiesti per un intervento di questo tipo.
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