La giovane vittima è stata ritrovata priva di vita dalla sua amica, mentre il presunto assassino ha confessato ai carabinieri il drammatico accaduto dopo essere stato convocato in caserma.
Nella notte del delitto, il diciannovenne Badhan avrebbe dovuto incontrare un’amica di Sara Centelleghe, la vittima, all’interno della palazzina dove viveva la ragazza. I fatti sono ancora da chiarire in dettaglio, ma secondo la ricostruzione iniziale, il giovane si sarebbe introdotto nell’appartamento di Sara con l’intento di frugare nello zaino della ragazza, che dormiva nella stanza.
L’aggressione improvvisa e la confessione
Il diciannovenne ha dichiarato agli investigatori di aver perso il controllo dopo che Sara si è svegliata e, vedendolo, ha chiesto chi fosse. Badhan avrebbe raccontato di essere stato colto da un momento di panico: “Mi sono spaventato e le ho dato dei pugni”, avrebbe detto durante l’interrogatorio. L’aggressione è degenerata quando il giovane ha impugnato un paio di forbici, colpendo la ragazza più di settanta volte.
Terminato il feroce attacco, il diciannovenne è fuggito dall’appartamento. La scena è stata scoperta al rientro dall’amica di Sara, che ha trovato il corpo della ragazza privo di vita e ha subito chiamato i soccorsi, purtroppo già inutili. Le indagini sul posto sono state condotte dai carabinieri, che hanno immediatamente ascoltato la testimonianza della minorenne, la quale ha confermato di aver avuto un appuntamento programmato con il giovane quella stessa sera.
Il dettaglio sospetto e la confessione
Convocato in caserma per essere interrogato, Badhan ha mostrato un comportamento che ha destato ulteriori sospetti tra i militari: il giovane teneva una mano nascosta nei pantaloni per tutto il tempo. Insospettiti da questo gesto, i carabinieri hanno chiesto al ragazzo di mostrare la mano, sulla quale hanno notato evidenti lividi. È stato allora che, secondo la ricostruzione, il diciannovenne ha ceduto sotto la pressione e confessato l’omicidio, fornendo ulteriori dettagli sugli istanti dell’aggressione.
Un’indagine delicata e i primi rilievi
Sul luogo dell’omicidio, le forze dell’ordine hanno eseguito i rilievi tecnici per raccogliere prove a sostegno della confessione. Le testimonianze e la scena del crimine hanno permesso agli investigatori di ricostruire una dinamica estremamente violenta, confermata anche dai primi risultati dell’autopsia. L’esame autoptico avrebbe infatti rivelato che Sara è stata colpita con circa settanta fendenti, e che il giovane avrebbe tentato anche di strangolarla nel corso dell’aggressione.
Il movente resta oggetto di approfondimento, con gli inquirenti che cercano di capire cosa abbia spinto il ragazzo a compiere un atto così estremo. La sua reazione improvvisa alla vista della vittima svegliata sembra aver scatenato una sequenza di violenza che ha portato a conseguenze tragiche.
Il dolore della comunità e i ricordi di Sara
La comunità di Centelleghe è rimasta profondamente colpita da questa perdita. La notizia dell’omicidio ha destato sgomento e dolore tra chi conosceva Sara e la sua famiglia. La giovane avrebbe compiuto 19 anni poco dopo l’omicidio, un dettaglio che rende ancor più straziante la tragedia.
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