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Suzuki diffida del sushi offerto in Italia: “In Giappone è superiore, qui ho paura di imprevisti”

Nella stagione in corso, il Parma sta vivendo un buon momento sotto la guida di Fabio Pecchia, e uno dei principali artefici di questo successo è senza dubbio Zion Suzuki. Il giovane portiere, che ha solo 22 anni, è stato acquistato dai gialloblù durante l’ultima finestra di mercato estiva per una cifra di 7,5 milioni di euro dalla squadra belga del Sint-Truiden. Il contratto quinquennale firmato da Suzuki con il Parma dimostra la fiducia che il club ripone in lui.

Questa sera, il Parma affronterà l’Inter a San Siro nell’anticipo della quindicesima giornata di campionato. Attualmente, la squadra si trova all’undicesimo posto in classifica, ben lontana dalla zona retrocessione. Suzuki ha contribuito notevolmente a questa posizione grazie alle sue parate decisive.

Negli ultimi mesi, parallelamente alla sua crescita nel campionato italiano, Suzuki è riuscito a conquistare anche la maglia da titolare della nazionale giapponese. La madre è giapponese, mentre il padre è americano di origini ghanesi. Nonostante il suo legame con il Giappone, Suzuki non ha ancora assaggiato il sushi in Italia. “I miei compagni insistono per portarmi a provarlo, ma non me la sento. In Giappone so che il sushi è di qualità, qui temo sorprese, sono sincero”, ha confessato.

L’adattamento di Suzuki alla cultura italiana è un processo in corso. Ha espresso il desiderio di imparare rapidamente la lingua italiana per integrarsi meglio. “Per ora so dire poco, ma sto studiando. La mia parola preferita è animale. Me lo dicono i compagni quando faccio una bella parata. Zion sei un animale! Un bel complimento“, ha raccontato.

Durante una recente partita contro la Lazio, che il Parma ha vinto per 3-1, Suzuki ha dimostrato ancora una volta le sue capacità bloccando a terra un pallone insidioso. Nato nel New Jersey e cresciuto a Saitama, Suzuki si sente giapponese al cento per cento. Nonostante la Serie A sia conosciuta per l’alto livello dei portieri, il suo idolo non gioca in Italia. “La Serie A è nota nel mondo per il livello dei portieri, ma il mio idolo è Ederson, del City”, ha spiegato a Repubblica. “Un fenomeno, coi piedi crea spazi impossibili. Mette gli attaccanti in condizione di segnare. Mi alleno per somigliargli”.

Tra i portieri italiani, Suzuki ha espresso ammirazione per diversi nomi noti. “Gigi Buffon è una leggenda, e apprezzo Donnarumma. Ma scelgo Vicario del Tottenham. Ha riflessi incredibili. Para palloni tirati da un metro, deviati, sporchi”, ha dichiarato.

Il giovane portiere ha anche parlato delle sue esperienze nel calcio italiano: “In Italia il gioco è intenso, il contatto fisico è più forte. Prendi colpi, spallate. All’inizio mi stupivo, ma mi sono abituato in fretta”. Per quanto riguarda le sue ambizioni future, Suzuki ha le idee chiare: “Il mio sogno? Diventare il portiere più forte del mondo. E vincere la Champions. La metto sullo stesso piano del Mondiale col Giappone, obiettivo molto difficile al di fuori dei cartoni animati. Ma mai dire mai”.

La determinazione e l’impegno di Zion Suzuki sono evidenti sia dentro che fuori dal campo. Il suo percorso nella Serie A italiana è solo all’inizio, ma già promette grandi cose per il futuro del giovane portiere e del Parma.

Con il proseguire della stagione, sarà interessante osservare come Suzuki continuerà a crescere e a influenzare le prestazioni della sua squadra. Le sue ambizioni personali e la sua dedizione al miglioramento costante potrebbero portarlo a diventare uno dei portieri più rispettati nel panorama calcistico internazionale.

Il prossimo incontro con l’Inter rappresenta una nuova sfida per Suzuki e il Parma, ma con le prestazioni che ha mostrato finora, non c’è dubbio che il giovane portiere sarà all’altezza della situazione. La sua abilità tra i pali e la sua determinazione lo rendono un elemento chiave per la squadra di Fabio Pecchia, e i tifosi sono ansiosi di vedere come continuerà a svilupparsi nel corso della stagione.

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