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ToggleEnrico Vanzina ricorda con affetto il padre Steno, celebre regista italiano, definendolo il suo primo sostenitore. Il rapporto tra i due ha influenzato profondamente la carriera cinematografica di Enrico.
Il legame tra Enrico Vanzina e il padre Steno
Enrico Vanzina, nato a Roma il 26 marzo 1949, è cresciuto in una famiglia immersa nel mondo del cinema. Suo padre, Stefano Vanzina, noto con lo pseudonimo di Steno, era uno dei registi italiani più rinomati del suo tempo. Questo ambiente ha inevitabilmente plasmato il percorso professionale di Enrico, che ha seguito le orme paterne nel mondo della settima arte.Dopo aver conseguito la laurea in Scienze Politiche presso l’Università La Sapienza di Roma, Enrico ha mosso i primi passi nel cinema come aiuto regista del padre. Il suo debutto ufficiale è avvenuto nel 1976, quando ha firmato la sceneggiatura della commedia “Febbre da cavallo”, un film che sarebbe diventato un vero e proprio cult del cinema italiano.
Steno: una figura chiave del cinema italiano
Stefano Vanzina, meglio conosciuto come Steno, è stato un pilastro del cinema italiano per oltre quattro decenni. Nato ad Arona sul Lago Maggiore il 19 gennaio 1917, si trasferì a Roma con la madre Giulia nel 1930, dopo la morte del padre Alberto.Nonostante la laurea in giurisprudenza, Steno si appassionò presto al mondo dell’arte e dello spettacolo. Prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, frequentò il Centro Sperimentale di Cinematografia e iniziò a lavorare come vignettista e redattore per il prestigioso periodico “Marc’Aurelio”, collaborando con nomi che sarebbero diventati leggende del cinema italiano.
L’eredità artistica di Steno
Steno ha lasciato un’impronta indelebile nel cinema italiano, dirigendo oltre 70 film e scrivendo più di 150 sceneggiature. La sua carriera è stata caratterizzata da una straordinaria versatilità, spaziando dai film d’azione alle commedie, sempre con un tocco di leggerezza e ironia che lo hanno reso inconfondibile.Uno dei suoi più grandi successi fu “Totò a colori” del 1952, il primo film a colori italiano, che raccolse i migliori sketch delle riviste del grande comico napoletano Totò. Steno si distinse per la sua capacità di raccontare l’Italia con i suoi pregi e difetti, sempre con un sorriso.
Il rapporto tra Enrico e Steno
Enrico Vanzina ha sempre parlato con grande affetto e ammirazione del padre. In un’intervista, ha dichiarato:“Mio padre è stato il mio primo fan. Mi ha sempre incoraggiato e sostenuto, anche quando ho deciso di seguire le sue orme nel cinema. La sua passione e il suo talento sono stati per me una fonte di ispirazione costante.”Questo legame profondo ha influenzato notevolmente la carriera di Enrico, che ha ereditato dal padre non solo la passione per il cinema, ma anche una particolare sensibilità nel raccontare la società italiana attraverso la commedia.
L’influenza di Steno sulla carriera di Enrico
L’eredità artistica di Steno si riflette chiaramente nel lavoro di Enrico Vanzina. Come il padre, Enrico ha dimostrato una grande abilità nel cogliere e rappresentare i cambiamenti della società italiana attraverso il cinema. La sua filmografia, che conta oltre 100 sceneggiature, è un viaggio attraverso le trasformazioni del costume e della cultura italiana degli ultimi decenni.In un’altra intervista, Enrico ha ricordato:“Da mio padre ho imparato l’importanza di osservare la realtà con occhio critico ma sempre con un pizzico di ironia. Mi ha insegnato che il cinema può essere un potente strumento per raccontare la nostra società, anche attraverso la risata.”
Il cinema come tradizione di famiglia
La “ditta Vanzina”, come è stata spesso chiamata la collaborazione tra Enrico e suo fratello Carlo, regista, ha portato avanti la tradizione cinematografica iniziata da Steno. I fratelli Vanzina hanno creato un proprio stile distintivo, pur mantenendo vivo lo spirito del cinema del padre.Enrico ha commentato questa eredità familiare dicendo:“Il cinema per noi è una questione di famiglia. Abbiamo respirato quest’arte fin da bambini, grazie a nostro padre. Credo che questo ci abbia dato una prospettiva unica nel nostro lavoro.”
L’eredità di Steno nel cinema contemporaneo
L’influenza di Steno si estende ben oltre la sua famiglia. Molti registi e sceneggiatori contemporanei riconoscono il suo contributo al cinema italiano e si ispirano al suo stile nel loro lavoro.Enrico Vanzina, parlando dell’eredità del padre, ha affermato:“Mio padre ha lasciato un segno indelebile nel cinema italiano. La sua capacità di raccontare l’Italia con ironia e intelligenza è ancora oggi un modello per molti. Sono orgoglioso di poter portare avanti, a modo mio, questa tradizione.”Il ricordo di Steno, scomparso il 13 marzo 1988, rimane vivo non solo attraverso i suoi film, ma anche attraverso il lavoro dei suoi figli e di tutti coloro che continuano a ispirarsi alla sua arte nel cinema italiano contemporaneo.
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