Il film “Il padre d’Italia” si conclude con Paolo che accetta di diventare padre della neonata Italia, abbandonata dalla madre Mia. Questo gesto segna l’inizio di una nuova vita per il protagonista.
Il viaggio di Paolo verso la paternità in “Il padre d’Italia”
Il film “Il padre d’Italia”, diretto da Fabio Mollo nel 2017, narra la storia di Paolo, un trentenne omosessuale interpretato da Luca Marinelli, e del suo inaspettato percorso verso la paternità. La pellicola, che si snoda attraverso un viaggio da Torino alla Calabria, esplora temi profondi come l’identità, la famiglia e la ricerca di sé.Paolo, commesso in un negozio di Torino, vive una vita solitaria e introversa, segnata dalla recente fine di una relazione importante. La sua esistenza viene sconvolta dall’incontro con Mia, una giovane donna incinta interpretata da Isabella Ragonese.
Questo incontro casuale si trasforma in un viaggio attraverso l’Italia che cambierà la vita di entrambi.Durante il loro percorso, Paolo e Mia sviluppano un legame profondo, nonostante le loro personalità contrastanti. Paolo, inizialmente restio e chiuso, si trova ad affrontare i fantasmi del suo passato, inclusa la sua infanzia in orfanotrofio.
Mia, con la sua natura esuberante e imprevedibile, spinge Paolo fuori dalla sua zona di comfort, costringendolo a confrontarsi con emozioni a lungo represse.Il regista Fabio Mollo ha commentato la dinamica tra i due personaggi:“Volevo esplorare come due persone apparentemente incompatibili potessero trovare un terreno comune nella loro solitudine e nel loro desiderio di connessione. Paolo e Mia sono due facce della stessa medaglia, entrambi alla ricerca di un posto nel mondo.”
L’evoluzione di Paolo e la scelta finale
Man mano che il viaggio procede, Paolo inizia a considerare la possibilità di una vita diversa. Arrivati in Calabria, propone a Mia di restare e crescere insieme il bambino.
Tuttavia, Mia, incapace di adattarsi alla stabilità, fugge, lasciando Paolo nuovamente solo.Il vero punto di svolta arriva quando Paolo riceve una chiamata da un ospedale in Sicilia. Mia ha dato alla luce una bambina, che ha chiamato Italia, ma l’ha abbandonata, indicando Paolo come padre.
Di fronte a questa situazione inaspettata, Paolo prende una decisione che cambierà per sempre la sua vita: riconoscere la bambina come sua figlia.Luca Marinelli, parlando del suo personaggio, ha dichiarato:“Il viaggio di Paolo è un percorso di accettazione e crescita. Alla fine, scegliendo di diventare padre, abbraccia finalmente un futuro che prima non riusciva nemmeno a immaginare.
“Questa scelta rappresenta per Paolo non solo l’accettazione di un ruolo genitoriale, ma anche una liberazione dai suoi timori e dalle sue insicurezze. Riconoscendo Italia come sua figlia, Paolo crea quel legame familiare che gli è sempre mancato, dando un nuovo significato alla sua esistenza.
Il finale del film lascia lo spettatore con un senso di speranza e rinnovamento. Paolo, che all’inizio della storia sembrava incapace di guardare oltre il presente, si trova ora a pianificare un futuro come padre single. Questa trasformazione sottolinea il messaggio centrale del film: la capacità dell’essere umano di evolversi e trovare il proprio posto nel mondo, anche nelle circostanze più inaspettate.
Isabella Ragonese, riflettendo sul ruolo di Mia, ha osservato:“Mia è un catalizzatore per il cambiamento di Paolo. Anche se alla fine sceglie di non essere madre, il suo passaggio nella vita di Paolo lo spinge verso una nuova consapevolezza di sé.”“Il padre d’Italia” si distingue per la sua rappresentazione sensibile e realistica di temi complessi come l’identità sessuale, la paternità non convenzionale e il concetto di famiglia. Il film evita stereotipi e semplificazioni, offrendo invece un ritratto sfumato e umano dei suoi personaggi.
La regia di Mollo cattura con delicatezza l’evoluzione emotiva dei protagonisti, utilizzando il paesaggio italiano come sfondo simbolico per il loro viaggio interiore. Dal nord industriale al sud rurale, ogni tappa del percorso riflette un aspetto del cambiamento di Paolo e Mia.
In conclusione, “Il padre d’Italia” è un’opera che esplora con sensibilità il tema della paternità in tutte le sue sfaccettature, dimostrando come l’amore e il senso di responsabilità possano nascere nelle situazioni più inaspettate. Il film lascia lo spettatore con una riflessione profonda su cosa significhi veramente essere genitori e su come le scelte che facciamo possano ridefinire completamente la nostra esistenza.
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