Come finisce The Chronicles of Riddick: trama, cast e finale


Riddick è pronto a tornare nelle sale cinematografiche per la gioia dei fan di Vin Diesel e della saga sci-fi fantasy che ha catturato l’immaginazione del pubblico. La serie è iniziata con Pitch Black, un film che ha riscosso successo come b-movie e ha continuato con The Chronicles of Riddick, un titolo che quest’anno celebra il ventesimo anniversario e che, secondo molti critici, è ancora sottovalutato.

Un sequel epico dopo il successo globale

Nel 2004, Vin Diesel, già affermato star commerciale grazie al franchise di Fast & Furious, ha deciso di proseguire l’epopea del suo personaggio, Richard B. Riddick, con The Chronicles of Riddick. La Universal Pictures, dopo il successo travolgente di The Fast and the Furious, ha riconosciuto il potenziale di continuare la saga di Riddick. In concomitanza con XXX, questi due film sono diventati pilastri della carriera di Diesel, che ha sempre incarnato il prototipo del ribelle e antieroe.

David Twohy è stato chiamato a dirigere il film e a scriverne la sceneggiatura, rimanendo fedele alla sua visione originale ma lasciando da parte alcuni autori come Ken e Jim Wheat e David Hayter. Questo cambiamento di scrittori ha portato a una certa confusione nel processo creativo, creando le basi per alcune scelte narrative che potrebbero sembrare forzate. The Chronicles of Riddick si presenta come un film ambizioso, con un budget di circa 100 milioni di dollari e effetti speciali di notevole impatto, ma si distacca decisamente dalle atmosfere di Pitch Black, che erano più orientate al survival horror.

In questo sequel, Diesel ha direttamente influenzato la costruzione del mondo di Riddick, reclutando anche attori di talento come Judi Dench, Colm Feore, Keith David, Karl Urban, Thandiwe Newton e Alexa Davalos. La fusione di atmosfere reminiscenti di Dungeons & Dragons e il profondo richiamo all’universo di Dune di Frank Herbert ha reso il film intrigante e complesso, nonostante la sua ambizione potesse apparire un po’ eccessiva.

Un film ricco di elementi affascinanti, ma ambizioso

Colm Feore ha dimostrato di essere la scelta ideale per il ruolo del villain, il carismatico Lord Marshal. Questo personaggio è dotato di una duplicità intrigante e di un’intelligenza che lo rendono un avversario temibile. Il suo comando dell’impero Necromonger stabilisce una connessione evidente con l’universo di Dune, intriso di elementi religiosi, militaristici e di un predominio del più forte.

Il film esplora il tema dell’eletto, con Riddick che sembra riflettere vari archetipi, da Stilgar a Gurney. Questo viaggio mitico è caratterizzato da elementi di tecnologia avanzata, un mix di biologia e meccanica, e una componente visiva che ricorda i concept art mai realizzati da Alejandro Jodorowsky. The Chronicles of Riddick riesce a bilanciare il machismo del suo protagonista con una sana dose di autoironia, presentando scene di combattimento avvincenti e una narrativa visivamente stimolante.

Pur se sostenuto da una regia e da una messa in scena avvincenti, il film ha pagato il prezzo della sua ambizione, con alcune scelte narrative che possono risultare forzate e un finale che si propone di impressionare ma che potrebbe sembrare eccessivo.

Valutazioni e prospettive future

Dopo vent’anni, risulta evidente che le critiche rivolte a The Chronicles of Riddick sono state eccessive. Questo film d’intrattenimento ha avuto il coraggio di osare in territori narrativi complessi, specialmente rispetto al successivo Riddick, che ha optato per un approccio più conservativo. Con il prossimo quarto film in arrivo, le speranze sono che ritroveremo elementi che rievocano le atmosfere di The Chronicles of Riddick, un titolo che ha saputo mescolare fantasy e sci-fi in un modo unico e affascinante.

In conclusione, Riddick non è solo un personaggio di azione, ma un simbolo di avventura e esplorazione, pronto a riportarci nelle sue sfide interstellari. Non vediamo l’ora di scoprire cosa ha in serbo il futuro per questa iconica figura del cinema.

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