The Bourne Supremacy è il secondo capitolo della saga dedicata a Jason Bourne, interpretato da Matt Damon. Dopo gli eventi narrati in The Bourne Identity, il film riprende la storia del protagonista, un ex-agente della CIA in cerca di pace, ma ancora tormentato dal suo passato. Costretto a scappare nuovamente, Bourne si ritrova coinvolto in una rete di intrighi e complotti, in una storia che combina azione e introspezione psicologica. Vediamo la trama e il finale di questo thriller d’azione.
La Trama: Bourne in Fuga
Il film inizia con Jason Bourne che vive una vita tranquilla in India insieme alla sua compagna Marie Kreutz. Tuttavia, la pace è breve: Bourne è preso di mira da Kirill, un sicario mandato per eliminarlo. Durante l’attentato, Marie viene colpita e muore, lasciando Bourne distrutto e motivato a trovare e affrontare i responsabili.
Convinto che la CIA sia dietro l’attacco, Bourne si reca in Europa per scoprire la verità. Nel frattempo, la CIA è alle prese con un grave problema: l’agenzia viene implicata in un’operazione sporca che coinvolge l’assassinio di due agenti e il furto di importanti documenti. Pamela Landy, un’alta funzionaria della CIA, riceve il compito di indagare e presto inizia a sospettare che Bourne sia il responsabile.
Bourne e la Vendetta
Nel corso delle sue ricerche, Bourne scopre che dietro l’attacco si cela un complesso intrigo ordito da Ward Abbott, un funzionario corrotto della CIA, e da Yuri Gretkov, un potente oligarca russo. Con l’aiuto di Kirill, Gretkov aveva intenzione di incastrare Bourne per coprire i propri loschi affari. La missione di Bourne diventa quindi duplice: vendicare la morte di Marie e smascherare il complotto.
In un susseguirsi di scene d’azione e colpi di scena, Bourne riesce a superare ogni ostacolo e a sopravvivere agli attacchi dei sicari. Raggiunge Abbott e lo costringe a confessare, ottenendo finalmente la prova delle sue responsabilità. Schiacciato dal peso delle sue azioni, Abbott si toglie la vita, mentre Landy capisce che Bourne è stato incastrato e che, in realtà, è lui stesso una vittima delle macchinazioni di Abbott e Gretkov.
Il Confronto Finale e la Redenzione
Il film raggiunge il suo culmine con il confronto tra Bourne e Kirill nelle strade di Mosca. In un inseguimento ad alta tensione, Bourne riesce a neutralizzare il sicario, ma invece di ucciderlo, sceglie di risparmiarlo, segnando un momento di trasformazione nel personaggio, ormai determinato a chiudere con il suo passato violento.
Alla fine, Bourne si reca da una donna di nome Neski per chiederle scusa: anni prima, durante un’operazione segreta, era stato lui stesso a uccidere suo marito su ordine della CIA, un fatto che lo ha segnato profondamente. Questa ammissione, per quanto dolorosa, rappresenta un passo importante verso la redenzione e un tentativo di fare i conti con i propri fantasmi.
Il Significato del Finale
Il finale di The Bourne Supremacy rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di Jason Bourne. Dopo aver perso la persona amata e aver scoperto la verità sul complotto che lo ha coinvolto, Bourne è costretto a riflettere su cosa voglia dire davvero lasciarsi alle spalle il passato. Il suo gesto di chiedere scusa alla famiglia di una delle sue vittime mostra un desiderio di redenzione e la consapevolezza del peso delle sue azioni.
Questo finale è un punto di svolta, segnando la fine della fuga di Bourne da sé stesso e l’inizio di una ricerca interiore per trovare la pace.
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