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Chi è Nunzio Calamucci, l’hacker di Equaliza scelto dai clienti per affari milionari

Nunzio Calamucci e il sistema di hackeraggio di Equaliza Srl: un’indagine svela il profondo rischio per la sicurezza nazionale. L’inchiesta di Milano coinvolge un esperto di hackeraggio che avrebbe sfruttato dati delle forze dell’ordine per lucro, scoperchiando questioni cruciali sulla tutela delle informazioni sensibili italiane.

Equaliza Srl e il ruolo di Calamucci: un sistema di hackeraggio a danno delle banche dati italiane

L’inchiesta della Procura di Milano ha rivelato che Equaliza Srl si è affidata a un team di hacker per accedere illegalmente ai database riservati delle forze dell’ordine italiane, guidati dal presunto mastermind, Nunzio Samuele Calamucci. La società, strettamente legata a membri influenti del settore, avrebbe corrotto esponenti delle stesse istituzioni di sicurezza per acquisire informazioni riservate a scopo di lucro. Il procuratore Francesco De Tommasi, responsabile delle indagini, ha definito la portata dell’operazione come un “grave rischio” per la sicurezza nazionale, sollevando numerose preoccupazioni etiche e legali.

Il proprietario di maggioranza di Equaliza Srl, Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera Milano, detiene il 95% delle azioni, mentre il restante capitale appartiene a collaboratori di fiducia che sarebbero stati parte attiva nell’orchestrare l’accesso illecito al Sistema Informativo Interforze del Ministero dell’Interno.

Il ruolo di Nunzio Calamucci e la rete criminale per la vendita di dati

Nunzio Samuele Calamucci, socio di minoranza nella Mercury Advisor, è accusato di essere una figura centrale in una rete criminale che gestisce informazioni rubate dalle banche dati governative, rivendendo dossier riservati di aziende e individui a clienti interessati. L’accusa dipinge Calamucci come il principale stratega del gruppo, incaricato della pianificazione delle operazioni, della supervisione dei collaboratori e della gestione dei contatti con i clienti.

Secondo i documenti d’inchiesta, il suo ufficio presso la sede di Equaliza Srl era il cuore operativo, dove pianificava le operazioni e utilizzava la piattaforma Beyond per trasferire le informazioni sottratte. Una delle intercettazioni lo descrive intento a vantarsi: “Ho in mano tutta l’Italia”, evidenziando la sua convinzione di possedere dati in grado di minare la sicurezza nazionale. L’ambizione di Calamucci, come emerso, era quella di ottenere profitti per circa due milioni e mezzo di euro.

Un giro d’affari internazionale e la connessione con clienti stranieri

L’inchiesta evidenzia come Equaliza Srl non operasse solo a livello nazionale: tra i suoi clienti si contano anche importanti investitori esteri, in particolare israeliani, a cui Calamucci avrebbe offerto servizi dal valore di circa un milione di euro. Questo elemento aggiunge un aspetto internazionale alla vicenda, suggerendo la possibilità che i dati trafugati potessero essere utilizzati anche fuori dai confini italiani. Tuttavia, la Procura ha mantenuto il riserbo su ulteriori dettagli di questa parte dell’indagine, lasciando aperti molti interrogativi su chi siano realmente i clienti internazionali di Calamucci e su quali informazioni siano stati esposti.

Il legame con l’industria edilizia e l’evoluzione dell’indagine

Oltre all’attività di hackeraggio, Nunzio Samuele Calamucci ha fondato nel 2015 Edil Cns, un’impresa individuale specializzata in servizi di muratura. Questa attività secondaria, sebbene sembri scollegata dalle operazioni di hackeraggio, evidenzia la complessità della figura di Calamucci e la sua presenza in più settori. Le intercettazioni hanno rivelato una certa spavalderia nelle sue affermazioni, ma anche un atteggiamento sicuro di sé rispetto alle sue capacità e alle sue risorse.

La Procura di Milano continua a raccogliere prove e testimonianze, mentre il procuratore Francesco De Tommasi si mostra determinato a fare chiarezza su ogni aspetto dell’organizzazione criminale di cui Calamucci sarebbe il leader indiscusso.

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