La ragazza di 26 anni è stata trascinata e stuprata da un branco nell’ex Club 84 a Torino. Il padre della giovane ha dichiarato al Corriere della Sera: “Spero che li prendano tutti e che scontino pene severe. Quello che hanno fatto è orribile, mia figlia non è più lei“.
La violenza sessuale di gruppo è avvenuta la scorsa settimana nell’area del parco del Valentino. La vittima ha riconosciuto due sospettati dalle foto segnaletiche davanti alla polizia. Il padre ha espresso il suo sconcerto riguardo all’accaduto, affermando: “Io da quando sono arrivato in Italia ho lavorato per 25 anni in fabbrica per dare ai miei figli un futuro migliore del mio. Mi chiedo come sia potuto succedere tutto questo.”
La sera del 15 ottobre, la giovane di origine peruviana stava cercando un bancomat quando è stata ingannata da un ragazzo sui 18 anni che si è offerto di aiutarla. Poco dopo, è stata trascinata in un rudere dove è stata violentata da altri ragazzi. La vittima è stata rinvenuta seminuda e sotto shock in un altro punto del parco, da lì è stata trasportata in ospedale e ha sporto denuncia.
La testimonianza del padre della vittima rivela il dolore e lo sgomento di fronte a questa terribile esperienza, evidenziando il bisogno di giustizia e la preoccupazione per la sicurezza delle giovani donne.
Il padre ha raccontato: “Spero che li prendano tutti e che scontino pene severe. Quello che hanno fatto è orribile, mia figlia non è più lei“.
La ragazza è stata indotta a rincorrere il giovane fino al rudere dove altri ragazzi l’hanno bloccata e trascinata su un materasso. Lì si è consumata la terribile violenza. La 26enne è stata poi rinvenuta seminuda e sotto shock in un altro punto del parco dove si era trascinata. Quindi il trasporto in ospedale e la denuncia.
La polizia ha identificato sei o sette uomini presenti nell’ex discoteca, portandoli via per ulteriori indagini. La vittima ha riconosciuto due degli stupratori.
In merito all’accaduto, il padre della vittima ha dichiarato: “Mi chiedo come sia potuto succedere tutto questo. Come è possibile che una ragazza esca di casa è possa rischiare di subire quello che ha subito mia figlia?”
La testimonianza del padre della giovane mette in luce la sofferenza e l’indignazione di fronte a un evento così traumatico, sottolineando la necessità di trovare i responsabili e garantire la sicurezza delle donne nella città di Torino.
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