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Il mio ex violento indossa un braccialetto elettronico che frequentemente non funziona, e la mia sicurezza è compromessa

Francesca, nome di fantasia, ha deciso di condividere la sua esperienza dopo aver denunciato il suo ex compagno per maltrattamenti. La sua storia offre uno spaccato sulle sfide e le incertezze legate all’uso del braccialetto elettronico, un dispositivo introdotto per garantire la sicurezza e il monitoraggio dei soggetti destinatari di misure restrittive come il divieto di avvicinamento.

Denuncia e Misure di Protezione

Nel 2024, Francesca ha sporto denuncia per maltrattamenti, portando a un intervento tempestivo delle autorità. Il giudice ha disposto nei confronti del suo ex compagno un allontanamento dalla casa familiare, un divieto di avvicinamento di 500 metri e l’utilizzo di un braccialetto elettronico. Questo dispositivo, concepito per garantire la sicurezza delle vittime, rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro la violenza di genere.

Francesca riferisce: “All’inizio, mi sono sentita al sicuro. Le forze dell’ordine mi hanno spiegato come funzionava il protocollo: se il mio ex si avvicinava al limite stabilito, il dispositivo avrebbe emesso un allerta, collegandosi immediatamente con la centrale operativa”. Questo sistema di allerta dovrebbe garantire un immediato intervento in caso di emergenze, però, la realtà si è rivelata ben diversa.

Malfunzionamenti e Insicurezza

Nonostante le promesse di protezione, Francesca ha riscontrato gravi malfunzionamenti nel braccialetto elettronico. Dopo un paio di incidenti in cui il dispositivo non ha segnalato la presenza del suo ex compagno a meno di 30 metri di distanza, ha deciso di contattare le forze dell’ordine. “Un agente mi ha detto: ‘Se le succede qualcosa, è nostra responsabilità'”, racconta con rassegnazione.

Le autorità hanno prontamente segnalato il problema alla Fastweb, la società incaricata della gestione dei braccialetti, ma le risposte sono state lente. Francesca continua: “Ad oggi, nessun tecnico è stato mandato a controllare il mio o il suo dispositivo. Mi sento costantemente in allerta, ma la certezza di protezione che mi era stata promessa è svanita”.

Punti Chiave Riguardo il Braccialetto Elettronico

  • Intervento Tempestivo: L’importanza dell’immediato intervento delle forze dell’ordine nel caso di violenze domestiche.
  • Malfunzionamenti Rilevati: Esperienze di vittime che segnalano problemi con il dispositivo.
  • Sicurezza Psicologica: Il ruolo fondamentale della fiducia nel sistema di protezione in situazioni di rischio.

Riflessioni sulla Sicurezza e sulla Tecnologia

La storia di Francesca solleva interrogativi critici sul funzionamento dei sistemi di protezione come il braccialetto elettronico. Se da un lato questi strumenti hanno il potenziale di salvare vite, dall’altro devono funzionare in modo impeccabile per garantire un’effettiva protezione. L’evidenza di malfunzionamenti può minare la fiducia delle vittime nel sistema di giustizia e di protezione, esponendole a rischi inaccettabili.

Francesca si trova a dover vivere con la paura e l’incertezza, nonostante un apparente sistema di protezione in atto. “Mi sento fortunata finora, ma la paura che potrei imbattermi nel mio ex senza alcun avvertimento è costante”, conclude, raccontando la sua lotta quotidiana per riacquistare un senso di sicurezza.

Questa testimonianza mette in luce non solo le problematiche legate all’uso del braccialetto elettronico, ma anche la necessità di un monitoraggio e una manutenzione adeguati di tali dispositivi, affinché possano rispondere efficacemente alle esigenze di chi ha già vissuto esperienze traumatiche. La tecnologia, infatti, deve essere sempre al servizio della sicurezza delle persone e non trasformarsi in un ulteriore motivo di ansia e vulnerabilità.

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