Emanuele Tufano, vittima della violenza giovanile a Napoli
Emanuele viveva nel rione Sanità, dove suo padre gestisce una trattoria. Ragazzo incensurato, frequentava la scuola e lavorava saltuariamente in un’officina meccanica locale. Nonostante non fosse ritenuto legato a gruppi criminali, le indagini stanno verificando possibili contatti con ambienti pericolosi del quartiere. I genitori, in vacanza al momento dell’accaduto, sono stati avvisati e sono immediatamente tornati a Napoli.
La sparatoria è avvenuta intorno alle 2 del mattino del 24 ottobre, probabilmente durante un inseguimento lungo via Carminiello al Mercato, in direzione del Corso Umberto. Sul luogo, la Polizia Scientifica ha trovato numerosi segni di proiettili sulle auto parcheggiate e nelle vetrine dei negozi. Ancora presto per determinare la traiettoria esatta, ma la quantità di spari suggerisce l’uso di un’arma automatica o la presenza di più pistole, forse due, tre o più. Diversi segni di arma da fuoco sono stati trovati su un cassonetto, ma sembrano non essere collegati alla sparatoria della notte scorsa.
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Feriti gli amici di Emanuele
I due ragazzi feriti, che si sono presentati al Pronto Soccorso dell’ospedale Cto, hanno 17 e 14 anni e facevano parte dello stesso gruppo di Emanuele. Il 17enne ha subito una ferita da arma da fuoco al braccio ed è stato operato d’urgenza per rimuovere il proiettile. L’altro ragazzo presentava escoriazioni al viso, probabilmente dovute a una caduta, e ferite da coltello alla coscia e al gluteo; i medici hanno riscontrato una lesione a un’arteria, richiedendo un’angiografia e un’embolizzazione. Per entrambi, il pericolo di vita è stato escluso.
Reazione delle autorità
Nel pomeriggio, il Comitato ordine e sicurezza pubblica si è riunito su convocazione del Prefetto di Napoli, Michele di Bari. “Questo omicidio provoca una profonda scossa alla città”, ha dichiarato. “Non ci sono più parole per descrivere un evento così tragico. Questo interpella ognuno di noi. C’è preoccupazione, ma anche una forte volontà di affrontare queste tematiche”.
Il Prefetto ha promesso un incremento della prevenzione, con servizi mirati e ad alto impatto per mantenere il controllo del territorio. Parallelamente, la magistratura lavorerà per far luce sulla sparatoria. “Ma l’altro pilastro di questa vicenda – ha proseguito di Bari – è un appello alla città. Stiamo affrontando una situazione in cui l’età dei ragazzi coinvolti diminuisce di giorno in giorno. Questo non può essere accettato e interpella tutti noi”.
La comunità è sotto shock mentre si cerca di comprendere le dinamiche di un atto di violenza che ha strappato la vita a un giovane innocente.
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