Un nuovo composto naturale, il bipoterpride, derivato da un fungo, mostra promettenti risultati nel trattamento del cancro al colon-retto, inibendo un enzima chiave per la proliferazione tumorale.
Il bipoterpride: una nuova speranza contro il cancro al colon-retto
Un team di ricercatori della China Pharmaceutical University di Nanjing, in Cina, ha scoperto un composto naturale, il bipoterpride, isolato dal fungo Bipolaris victoriae S27, che ha dimostrato di avere un’azione efficace contro le cellule del cancro al colon-retto. Questo tumore è uno dei più comuni e mortali a livello globale, rendendo urgente la ricerca di nuovi trattamenti.
Il bipoterpride appartiene a una classe di metaboliti precedentemente sconosciuta, gli eterodimeri terpene-nonadride. I ricercatori hanno pubblicato i risultati dello studio sulla rivista Angewandte Chemie International Edition, evidenziando l’importanza di identificare bersagli farmacologici per il cancro al colon-retto e di ricercare nuove molecole bioattive.
Un approccio innovativo alla terapia oncologica
A differenza della chemioterapia tradizionale, che purtroppo comporta numerosi effetti collaterali, le nuove terapie mirate si concentrano su bersagli specifici all’interno delle cellule tumorali. Questo approccio mira a ridurre i danni all’organismo, aumentando l’efficacia del trattamento. I ricercatori della China Pharmaceutical University hanno recentemente identificato la dCTP-pirofosfatasi 1 (DCTPP1) come un nuovo bersaglio terapeutico e stanno attivamente studiando molecole bioattive naturali che possano bloccare l’attività di questo enzima.
Il bipoterpride, in particolare, ha mostrato di inibire la DCTPP1, un enzima la cui elevata attività è collegata alla proliferazione delle cellule tumorali. “L’identificazione di bersagli farmacologici efficaci per il cancro al colon-retto e la ricerca di nuove molecole bioattive sono clinicamente urgenti,” hanno dichiarato i ricercatori.
La scoperta del bipoterpride
Utilizzando il fungo Bipolaris victoriae S27 come punto di partenza, il team ha applicato il metodo OSMAC (One Strain Many Compounds) per studiare i prodotti metabolici del fungo in diverse condizioni di crescita. Questa strategia ha portato all’identificazione di dodici strutture chimiche insolite, tra cui il bipoterpride 2, che ha dimostrato di inibire in modo efficace l’attività della DCTPP1.
“In una serie di test in vivo e in vitro – hanno spiegato i ricercatori – il bipoterpride 2 ha inibito questa attività enzimatica e interrotto il metabolismo degli amminoacidi, alterato patologicamente, nelle cellule tumorali.” Questa scoperta rappresenta un passo significativo nella lotta contro il cancro al colon-retto, poiché il bipoterpride 2 ha dimostrato di legarsi all’enzima, inibendone l’attività e influenzando negativamente il metabolismo delle cellule cancerose.
Test preclinici e risultati promettenti
Nei test in vivo condotti su modelli murini di cancro colon-rettale, il bipoterpride 2 ha mostrato un’efficacia paragonabile a quella del cisplatino, un farmaco chemioterapico comunemente usato. I risultati hanno indicato una significativa riduzione del tumore senza effetti collaterali tossici, un aspetto cruciale che potrebbe rivoluzionare il trattamento del cancro al colon-retto.
L’identificazione della DCTPP1 come bersaglio terapeutico e del bipoterpride 2 come primo potenziale farmaco naturale per il trattamento del carcinoma colonrettale apre la strada a nuove fasi di studio e sperimentazione. “Questa nuova terapia mirata potrebbe agire in maniera selettiva nel trattamento della neoplasia,” hanno affermato i ricercatori, sottolineando l’importanza di sviluppare trattamenti con maggiore efficacia e minori effetti collaterali rispetto alle terapie tradizionali.
Futuri sviluppi e prospettive nella ricerca oncologica
La scoperta del bipoterpride rappresenta un’importante opportunità nella ricerca di nuovi farmaci anticancro. La crescente attenzione verso l’uso di composti naturali, come quelli derivati da funghi e piante, potrebbe portare a innovazioni significative nel trattamento di malattie oncologiche.
Gli studiosi della China Pharmaceutical University continuano a lavorare per approfondire la comprensione delle proprietà del bipoterpride e per esplorare ulteriori potenziali applicazioni terapeutiche. Con la crescente resistenza ai farmaci chemioterapici tradizionali, la ricerca di molecole bioattive che possano offrire alternative valide e meno tossiche è più che mai cruciale.
In conclusione, il bipoterpride rappresenta una nuova frontiera nella lotta contro il cancro al colon-retto. La sua capacità di inibire la DCTPP1 e di ridurre la proliferazione delle cellule tumorali senza effetti collaterali tossici offre una speranza concreta per il futuro della terapia oncologica. Gli sviluppi futuri in questo campo potrebbero cambiare radicalmente il panorama del trattamento del cancro, migliorando la qualità della vita dei pazienti e aumentando le possibilità di successo terapeutico.
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