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Chi è Paolino Iorio: il direttore generale di Sogei arrestato per corruzione

Il manager della società informatica del MEF è stato fermato mentre riceveva una tangente di 15.000 euro. L’arresto si inserisce in un’indagine più ampia su appalti pubblici.La Guardia di Finanza di Roma ha arrestato Paolino Iorio, direttore generale di Sogei, la società informatica del Ministero dell’Economia e delle Finanze, con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta. L’arresto, avvenuto in flagranza di reato mentre Iorio riceveva una presunta tangente di 15.000 euro da un imprenditore, fa parte di un’indagine più ampia coordinata dalla Procura di Roma su presunte irregolarità negli appalti pubblici.

Chi è Paolino Iorio: il percorso professionale in Sogei

Paolino Iorio, 69 anni, ha costruito la sua carriera interamente all’interno di Sogei, dove lavora dal 1987. Laureato in Ingegneria Elettronica presso l’Università “La Sapienza” di Roma, Iorio ha scalato i vertici dell’azienda ricoprendo ruoli di crescente responsabilità:

  1. Nel 2011 diventa CTO e Responsabile della Direzione Infrastrutture, Impianti e Innovazione
  2. A gennaio 2018 assume la guida della Direzione Service & Technology Innovation Hub
  3. Dal 1° febbraio 2022 è Responsabile della Divisione Infrastrutture, Ingegneria e Innovazione
  4. Il 1° settembre 2023 diventa capo della Direzione Ingegneria, Infrastrutture e Data Center
  5. Da marzo 2024 ricopre la posizione di Direttore Generale Business

Durante la sua carriera, Iorio si è occupato della gestione e dello sviluppo di soluzioni infrastrutturali per sistemi e reti, definendo la strategia aziendale per l’innovazione e l’evoluzione degli asset tecnologici di Sogei.

L’arresto e le accuse

L’arresto di Paolino Iorio è avvenuto la sera del 14 ottobre 2024, quando la Guardia di Finanza lo ha colto in flagranza mentre riceveva una presunta tangente di 15.000 euro da un imprenditore. Le accuse nei suoi confronti sono di corruzione e turbativa d’asta nell’ambito di procedure di appalto in materia di informatica e telecomunicazioni. Secondo gli investigatori, Iorio avrebbe:

  • Ricevuto indebitamente somme di denaro in più occasioni
  • Stipulato contratti con Sogei per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro
  • Ottenuto pagamenti di decine di migliaia di euro circa due volte al mese dal novembre 2023

L’indagine più ampia

L’arresto di Iorio si inserisce in un’indagine più ampia che coinvolge:

  • 18 persone indagate
  • 14 società sotto inchiesta
  • Appalti banditi da Sogei, Ministero dell’Interno, Ministero della Difesa e Stato Maggiore della Difesa

Tra le società coinvolte nelle perquisizioni figurano anche Digital Value Spa e Olidata Spa, entrambe quotate in borsa.

Il sistema corruttivo e le ramificazioni

La Guardia di Finanza, in una informativa presente negli atti dell’indagine, parla di “un articolato sistema corruttivo con diversi protagonisti e con ramificazioni sia all’interno del Ministero della Difesa, sia in Sogei e sia infine al Ministero dell’Interno”.Dalle intercettazioni sono emersi contatti tra l’imprenditore arrestato insieme a Iorio e un Capitano di fregata della Marina Militare, identificato come “Antonio della Difesa”. Quest’ultimo avrebbe richiesto compensi e l’assunzione di una persona da parte di una delle imprese gestite dall’imprenditore.

Il coinvolgimento di Andrea Stroppa

Un elemento di particolare interesse nell’indagine è il coinvolgimento di Andrea Stroppa, classe 1994, considerato il “referente di Elon Musk in Italia”. Stroppa risulta tra gli indagati in relazione a un progetto di acquisizione da parte del Governo italiano del sistema satellitare Starlink, realizzato e fornito dal gruppo di Musk.

L’impatto sull’immagine di Sogei e sugli appalti pubblici

L’arresto di Paolino Iorio e l’indagine in corso gettano un’ombra sulla gestione degli appalti pubblici nel settore dell’informatica e delle telecomunicazioni. Sogei, in quanto società in house del Ministero dell’Economia e delle Finanze, riveste un ruolo cruciale nella gestione dei sistemi informativi della pubblica amministrazione italiana.Questo caso solleva importanti questioni su:

  1. La trasparenza nelle procedure di appalto
  2. L’efficacia dei sistemi di controllo interni alle società pubbliche
  3. La necessità di rafforzare i meccanismi di prevenzione della corruzione

L’arresto di Paolino Iorio e l’indagine in corso rappresentano un duro colpo per Sogei e per l’intero sistema degli appalti pubblici nel settore ICT. Le autorità competenti dovranno ora fare piena luce sulla vicenda, accertando eventuali responsabilità e identificando possibili falle nel sistema che possano aver favorito comportamenti illeciti.In attesa degli sviluppi giudiziari, è probabile che questa vicenda porterà a:

  • Una revisione delle procedure di assegnazione degli appalti pubblici
  • Un rafforzamento dei sistemi di controllo interno nelle società partecipate dallo Stato
  • Una maggiore attenzione dell’opinione pubblica sulla gestione delle risorse pubbliche nel settore tecnologico

Il caso Paolino Iorio potrebbe quindi rappresentare un punto di svolta nella lotta alla corruzione negli appalti pubblici, spingendo verso una maggiore trasparenza e integrità nel settore strategico dell’informatica e delle telecomunicazioni per la pubblica amministrazione italiana.

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