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Come finisce Adèle e l’enigma del faraone: trama e finale

Luc Besson, noto per il suo spirito giocoso e la capacità di divertire, si è cimentato in un nuovo progetto cinematografico dopo “Arthur e il popolo dei Minimei”. Questa volta, ha scelto di portare sul grande schermo la graphic novel di Jacques Tardi, “Le straordinarie avventure di Adèle Blanc-sec”. Con il suo stile unico, Besson ha saputo unire la maestosità tipica dei blockbuster americani con l’ironia sottile della commedia francese, creando un’esperienza cinematografica coinvolgente e originale.

Il film si distingue per la sua capacità di mescolare elementi diversi, come le fughe rocambolesche dalle piramidi in stile Indiana Jones con le misteriose aperture notturne di sarcofagi egizi nelle sale del Louvre, che evocano atmosfere alla Belfagor. Besson non ha perso l’occasione di mettere in risalto l’industria francese della computer grafica, seconda solo a quella statunitense, come già dimostrato in “Una lunga domenica di passioni”. Grazie a questa tecnologia, il regista ha ricreato un memorabile volo di pterodattilo sulla scintillante Parigi degli inizi del Novecento, offrendo al pubblico un’esperienza visiva mozzafiato.

La sceneggiatura del film segue fedelmente la storia della graphic novel, mantenendo intatti i caratteristici “tipi” francesi. Tra questi, l’ispettore Caponi, con i suoi baffetti e la bombetta, che pensa solo a mangiare tra un pisolino e l’altro; il presidente della repubblica Armand Fallières, ossessionato dall’opposizione e più interessato a giocare con il suo cagnolino; e il giovane Zborowsky, timido e innamorato di Adèle. Non manca un tocco di ironia sulla burocrazia statale, che scarica le responsabilità fino a trovare qualcuno abbastanza ingenuo da accollarsene il peso.

Il vero protagonista della storia è Adèle, che Besson reinventa con la sua caratteristica impronta. Mentre nella graphic novel Adèle è algida e dotata di freddo autocontrollo, simile a una Sherlock Holmes in gonnella, la versione di Besson è sfrontata, supponente, dinamica e anche sensuale. Una scena di nudo parziale ha portato alla classificazione del film per adolescenti, piuttosto che per un pubblico di tutte le età.

Un’innovazione significativa apportata da Besson alla trama originale è l’inserimento della storia della sorella di Adèle e del medico dell’antico Egitto, assente nel lavoro di Tardi. Sebbene i due plot si intreccino, la fusione non è perfetta, risultando in una sovrapposizione che non si amalgama completamente. Tuttavia, se si accetta il film per quello che è, un divertissement senza messaggi profondi, ci si può lasciare trasportare dall’entusiasmo di Besson per trascorrere un’ora e mezza di puro intrattenimento. Un esempio dell’umorismo del film è la battuta del faraone riportato in vita che, osservando il cortile interno del Louvre, esclama: “Bella questa piazza, ma è un po’ spoglia; in mezzo ci starebbe bene una piramide”.

La scena finale del film vede Adèle salpare sul Titanic nel 1912, suggerendo un possibile sequel che potrebbe esplorare nuove avventure. Con “Le straordinarie avventure di Adèle Blanc-sec”, Luc Besson ha dimostrato ancora una volta la sua abilità nel creare film che mescolano azione, avventura e ironia, offrendo al pubblico un’esperienza cinematografica unica e indimenticabile. Questo film non solo intrattiene, ma mette anche in risalto l’eccellenza della cinematografia francese, confermando la sua posizione di rilievo nel panorama internazionale.

In conclusione, “Le straordinarie avventure di Adèle Blanc-sec” è un esempio brillante di come Luc Besson riesca a fondere elementi di diversi generi cinematografici per creare qualcosa di nuovo e affascinante. La sua capacità di reinventare personaggi e trame, pur rimanendo fedele allo spirito originale delle opere da cui trae ispirazione, è una testimonianza del suo talento e della sua visione artistica. Questo film è una celebrazione del potere del cinema di trasportare gli spettatori in mondi fantastici, combinando l’azione spettacolare con l’umorismo e l’intelligenza della cultura francese.

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