L’11 ottobre 2024 segna un giorno speciale nel calendario liturgico cattolico, dedicato alla memoria di San Giovanni XXIII, una delle figure più influenti e amate della Chiesa nel XX secolo. Conosciuto affettuosamente come il “Papa buono”, Giovanni XXIII ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del cattolicesimo, nonostante il suo breve pontificato di soli cinque anni.
La vita di Angelo Giuseppe Roncalli: dalle umili origini al soglio pontificio
San Giovanni XXIII, nato Angelo Giuseppe Roncalli, venne al mondo il 25 novembre 1881 a Sotto il Monte, un piccolo paese della provincia di Bergamo. Quarto di tredici figli in una famiglia contadina di modeste condizioni, il giovane Angelo dimostrò fin da subito una profonda vocazione religiosa. Grazie al sostegno economico di uno zio, riuscì a studiare presso il Seminario Minore di Bergamo e successivamente ad entrare nel Terz’Ordine Francescano. Ordinato sacerdote nel 1904, Roncalli iniziò la sua carriera ecclesiastica come segretario personale del vescovo di Bergamo. Questo incarico gli permise di sviluppare una profonda comprensione delle dinamiche della Chiesa e di affinare le sue abilità diplomatiche. Durante questo periodo, San Giovanni XXIII si distinse anche per la sua ferma opposizione al fascismo, dichiarando pubblicamente che i metodi di Mussolini erano “contrari alla legge e al Vangelo”.
Ti potrebbe interessare:
Un percorso internazionale verso il papato
La carriera di Roncalli lo portò a visitare diversi paesi, tra cui Bulgaria e Turchia, ampliando la sua visione del mondo e della Chiesa. Nel 1944, fu nominato Nunzio Apostolico a Parigi, un ruolo che gli permise di affinare ulteriormente le sue abilità diplomatiche in un contesto internazionale. Tornato in Italia nel 1953, Angelo Giuseppe Roncalli fu eletto Papa il 28 ottobre 1958, assumendo il nome di Giovanni XXIII. Nonostante fosse considerato da molti come un “papa di transizione” a causa della sua età avanzata, si rivelò presto un leader visionario e riformatore.
Il pontificato rivoluzionario di San Giovanni XXIII
Durante il suo breve ma intenso pontificato, San Giovanni XXIII si dedicò con passione a rinnovare la Chiesa Cattolica e a promuovere la pace nel mondo. Il suo contributo più significativo fu senza dubbio la convocazione del Concilio Vaticano II, un evento epocale che ha ridefinito il rapporto della Chiesa con il mondo moderno.Oltre al suo impegno per il rinnovamento della Chiesa, Giovanni XXIII si distinse come un abile pacificatore in un’epoca di tensioni internazionali. Il suo ruolo nella risoluzione della crisi dei missili di Cuba nel 1962 dimostrò la sua abilità diplomatica e il suo impegno per la pace mondiale.
Il “Discorso della luna”: un momento di connessione umana
Uno dei momenti più memorabili del pontificato di San Giovanni XXIII fu il celebre “Discorso della luna”, pronunciato la sera dell’apertura del Concilio Vaticano II. Con parole semplici ma profonde, il Papa toccò i cuori di milioni di persone:”Cari figlioli, sento le vostre voci. La mia è una voce sola, ma riassume la voce del mondo intero. Qui tutto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera – osservatela in alto – a guardare a questo spettacolo. Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell’amarezza.”Queste parole incarnano perfettamente lo spirito di un uomo che, pur ricoprendo uno dei ruoli più importanti al mondo, non perse mai di vista l’importanza dell’amore e della compassione nella vita quotidiana.
L’eredità di San Giovanni XXIII
San Giovanni XXIII morì il 3 giugno 1963 a causa di un tumore allo stomaco. Fino all’ultimo momento, mantenne la sua lucidità e serenità, lasciando un’ultima testimonianza di fede al suo segretario particolare, Mons. Loris Francesco Capovilla: “Perché piangere? È un momento di gioia questo, un momento di gloria”.L’impatto di Giovanni XXIII sulla Chiesa e sul mondo è stato riconosciuto ufficialmente con la sua beatificazione nel 2003 da parte di Papa Giovanni Paolo II e la successiva canonizzazione nel 2014 da Papa Francesco, alla presenza del Papa Emerito Benedetto XVI.
Celebrazioni e luoghi di memoria
Oggi, la figura di San Giovanni XXIII è celebrata in numerosi comuni italiani, ma in particolare nella sua città natale, Sotto il Monte. Questo piccolo comune bergamasco, che conta poco più di 4.500 abitanti, è diventato un importante luogo di pellegrinaggio. I visitatori possono esplorare diversi luoghi di interesse religioso, tra cui la Chiesa di San Giovanni Battista, l’Abbazia Rettoria di Sant’Egidio in Fontanella, la Chiesa di Santa Maria e la Cappella di Maria Regina della Pace.
Conclusione: l’eredità duratura del “Papa buono”
L’11 ottobre, giorno dedicato a San Giovanni XXIII, ci ricorda l’importanza di un leader che ha saputo coniugare umiltà, compassione e coraggio nel guidare la Chiesa verso un rinnovamento profondo. La sua vita e il suo pontificato continuano a ispirare credenti e non credenti, ricordandoci che la vera grandezza risiede nella capacità di unire le persone, di vedere oltre le differenze e di lavorare instancabilmente per un mondo migliore. In un’epoca di divisioni e incertezze, l’esempio di San Giovanni XXIII ci invita a coltivare l’umiltà, la compassione e il coraggio di abbracciare il cambiamento per il bene comune, mantenendo sempre viva la speranza in un futuro di pace e unità.
Oltrepassa la censura dei social sotto regime. Seguici su Telegram: Basta un clic qui