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Come finisce Peppermint – L’angelo della vendetta: trama e spiegazione finale

Riley North, interpretata dall’attrice Jennifer Garner, vive una vita tranquilla e serena a Los Angeles con la sua piccola figlia Carly e suo marito Chris. Tuttavia, il destino le riserva un drammatico cambiamento che la porterà a intraprendere un viaggio inaspettato, fatto di vendetta e scelte morali difficili.

Stasera, 23 settembre, il film Peppermint – L’angelo della vendetta andrà in onda dalle 21.20 su Italia 1, offrendo a tutti l’opportunità di scoprire questa intensa storia di giustizia personale. Uscito nel 2018 e diretto da Pierre Morel, la pellicola nonostante le aspettative, ha faticato a conquistare il box office, totalizzando circa 53 milioni di dollari a fronte di un budget di 25 milioni di dollari.

La trama di Peppermint – L’angelo della vendetta

La narrazione di Peppermint comincia con una faccia serena: Riley, una giovane madre, cerca di mantenere unite le redini della sua vita familiare. La sua routine accogliente viene però infranta quando scopre la pericolosa situazione economica in cui si trova suo marito. Chris, in cerca di soluzioni, decide di collaborare con un amico per un colpo ai danni di Diego Garcia, un temuto signore della droga.

La scelta di Chris di rifiutare l’accordo non basta a salvare la famiglia dall’ira di Garcia. Durante una serata al luna park per festeggiare il compleanno della piccola Carly, la famiglia viene brutalmente attaccata. I risultati sono devastanti: Chris e Carly vengono uccisi, mentre Riley, pur essendo ferita gravemente, riesce a sopravvivere e giura vendetta.

Dopo il massacro, Riley si presenta alle forze dell’ordine, indicando i criminali responsabili, ma la corruzione all’interno del sistema giudiziario le chiude ogni opportunità di giustizia. Lontana dal sentirsi protetta, Riley viene spinta in una spirale di violenza. L’interesse pubblico inizia a crescere attorno alla sua storia, ma per lei il tempo non si ferma e la sua vendetta diventa l’unico scopo della sua vita.

Cosa accade nel finale

Cinque anni dopo, Riley ha trasformato il suo dolore in una travolgente sete di vendetta. Dopo aver giustiziato i killer di sua figlia e suo marito, la situazione culmina quando simili atti si riflettono nelle strade di Los Angeles. Intenzionata a trovare Diego Garcia, Riley affronta nuovi nemici e alleati, creando un mosaico pericoloso e intricato di amici e traditori.

Nell’epilogo drammatico, Riley si ritrova in un confronto finale con Garcia, dove i ruoli di vittima e carnefice si intrecciano. Il boss tenterà di sfuggire al suo destino, ma la determinazione di Riley non conosce limiti. In quell’ultimo scontro, giunge la polizia, attirata dalle sue azioni, costringendo Riley a un epilogo inatteso, in bilico tra vita e morte.

Ma la situazione presenta una sorprendente svolta: Riley è colpita, ma riesce a avere il sopravvento, e spinge una pallottola nel cuore dell’assassino di sua figlia. Nell’ultimo scambio di colpi, la polizia si fa avanti e viene ferita, ma una figura di alleanza emerge dalle ombre.

La spiegazione del finale

Il detective Moises Beltran, in un gesto di compassione, decide di liberare Riley dall’inferno del suo dolore. Nel momento critico in ospedale, dove è piantonata, il detective entra nella sua stanza, e in una scena intensa, dimostra il suo supporto. Palmando la mano di Riley e riconoscendone le gesta violente ma giustificate, gli spettatori comprendono la complessità della sua scelta.

L’incontro tra i due è chiave: da un lato, Riley, simbolo di giustizia personale, dall’altro un uomo di legge che ha finalmente visto la verità oltre la superficie. Quando il detective dimostra il suo appoggio, anche con un gesto rituale di affetto, offre a Riley la chiave della libertà. Con una scossa di adrenalina, lei abbraccia l’opportunità di fuggire dall’assioma di esistenza che la tiene schiacciata.

Nell’ultimo minuto del film, il telegiornale riporta una narrazione che ingrandisce la figura di Riley, ora sorta a simbolo di giustizia per molti e fonte di debolezze per altri. La libertà che ottiene è il principe della giustizia, ma va oltre le righe della legge. La liberazione di Riley segna un capolavoro nella narrativa, impostando domande sulla moralità e sull’idea di giustizia. Con il suo atto finale, il film esplora il confine sottile che divide il giusto dallo sbagliato, con un’interpretazione che resta impressa nella memoria degli spettatori.

La storia di Peppermint non si discosta mai dalla dura realtà delle scelte sbagliate e delle conseguenze devastanti, facendo riflettere su quanto possa cambiare una vita nel giro di pochi istanti.

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