“Oblivion”, un film sci-fi di Joseph Kosinski con Tom Cruise, presenta colpi di scena sorprendenti e un finale che soddisfa le aspettative del pubblico, in una trama avvincente.
Ambientato nell’anno 2077, Oblivion segue le vicende di Jack Harper (Tom Cruise), un operatore addetto alla manutenzione dei droni di sorveglianza, impegnato a monitorare il pianeta Terra, devastato da catastrofi naturali e bombardamenti. In questo contesto post-apocalittico, il protagonista è consumato dalla curiosità e dalla necessità di scoprire cosa sia rimasto della civiltà umana e come riportare alla vita ciò che è stato perduto. La pellicola diretta da Joseph Kosinski (già noto per Tron: Legacy) esplora l’idea di realizzazione personale di Jack, il cui percorso è segnato da un sorprendente colpo di scena nella parte centrale della trama.
Nel film, Jack operano sotto le direttive di TET, una stazione spaziale in orbita che gestisce le operazioni sulla Terra e garantisce la sopravvivenza dei suoi operativi. Sia Jack che Victoria (Andrea Riseborough), sua collega, devono affrontare le minacce rappresentate dai Scavengers, sopravvissuti che si contendono le lande desolate del pianeta. La verità si scoprirà essere ben più complessa, poiché Jack è in realtà un clone creato da entità aliene della stazione TET, addestrato per sterminare i pochi esseri umani rimasti.
I Scavengers, guidati da Malcolm Beech (Morgan Freeman), rapiscono Jack e lo convincono a posizionare una potente unità di carburante esplosivo nel cuore della TET, una missione che si rivela tanto eroica quanto suicida, poiché solo Jack può compierla senza destare sospetti. Il mistero si cela attraverso le interfacce e le hands-on video della stazione. Sally (Melissa Leo), che interagisce frequentemente con il team di tecnici, è un’apparente guida ma nasconde una verità che si rivelerà fondamentale.
Mentre Jack cerca di scoprire cosa sia accaduto prima della guerra devastante, rinviene un cargo spaziale contenente capsule di isolamento, dove trova membri di un equipaggio perduto e una donna di nome Julia (Olga Kurylenko), che gli rivela di essere sua moglie. Con i pezzi del puzzle finalmente al loro posto, Jack recupera la scatola nera della loro missione spaziale, fondamentale per svelare i segreti dietro il catastrofico evento che ha distrutto la Luna.
Sally si rivela essere un’illusione progettata per ingannare e depistare Jack e Victoria. In realtà, il TET è un’entità aliena che ha clonato Jack e Victoria ripetutamente, creando un esercito per combattere gli ultimi umani sopravvissuti. Victoria era il co-pilota di Jack nella missione di avvicinamento al TET e, insieme, erano stati intrappolati in questo ciclo di lavaggio del cervello e sorveglianza sulla Terra.
Nel culmine del film, Jack riesce a raggiungere la TET, dove avviene un incontro cruciale con Sally, che desidera sostituire Victoria con l’originale Julia. In un momento drammatico, Jack rivela di aver scambiato le capsule criogeniche, mettendo Beech nella capsula di Julia, e i due attivano l’unità di carburante, distruggendo la stazione TET e disattivando tutti i droni.
Tre anni dopo, Julia vive serenamente in un angolo di paradiso terrestre scoperto da Jack durante il suo servizio, allevando da sola la loro figlia e nutrendo la speranza di rivedere Jack. All’improvviso, un gruppo di sopravvissuti appare, e tra di loro Julia intravede Tech 52, un clone di Jack che ha vissuto in un’altra sezione della Terra. Finalmente, la coppia ha l’opportunità di ricominciare e costruire una nuova vita insieme, segnalando un rinnovato spirito di speranza e ricostruzione nel film di Kosinski.
Attraverso una coreografia di azione e rivelazioni, Oblivion riesce a catturare l’attenzione degli spettatori, mantenendo al contempo un forte messaggio sulla resilienza umana e la ricerca di identità, permettendo al pubblico di riflettere sulle conseguenze delle azioni svolte e sull’importanza della memoria.
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