​​

Come finisce Il treno dei bambini: spiegazione finale del film

Dal 4 dicembre 2024, il film Il treno dei bambini, diretto da Cristina Comencini e basato sul romanzo di Viola Ardone, è disponibile su Netflix.

Ambientato nell’Italia del dopoguerra, racconta la storia di Amerigo, un bambino del Sud costretto a lasciare la sua casa per cercare una vita migliore al Nord. La trama esplora temi di separazione, sacrificio e crescita personale.

La pellicola, con protagonista Serena Rossi, è ambientata in un periodo storico in cui migliaia di bambini del Meridione italiano furono ospitati temporaneamente da famiglie del Centro e del Nord Italia per sottrarli alla povertà estrema causata dalla Seconda Guerra Mondiale. Questi viaggi, noti come “treni della felicità”, rappresentavano un’iniziativa umanitaria volta a offrire a quei bambini un futuro migliore.

La trama si concentra su Amerigo, un giovane napoletano che, suo malgrado, si trova a dover salutare la madre Antonietta per intraprendere questo viaggio che cambierà la sua vita. La donna, già provata dalla perdita di un altro figlio e dall’assenza del marito emigrato in America, si vede costretta a separarsi da Amerigo, spinta dalla speranza di offrirgli una possibilità di riscatto.

Inizialmente, il protagonista è riluttante all’idea di lasciare la sua città, Napoli, e la madre. Tuttavia, la situazione drammatica in cui versa la famiglia lo porta a salire sul “treno della felicità”, accompagnato dal timore di un futuro ignoto. Nel viaggio, insieme ad altri bambini, Amerigo scopre una realtà diversa da quella che conosceva, caratterizzata da solidarietà e accoglienza.

Una volta al Nord, Amerigo trova ospitalità presso Derna, una donna operaia che, pur non avendo una famiglia propria, decide di prendersi cura di lui. La vita con Derna segna per il ragazzo un punto di svolta: comincia a frequentare la scuola, stringe nuovi legami e si appassiona alla musica, imparando a suonare il violino. Sebbene la sua nuova vita gli offra prospettive migliori, il pensiero della madre rimane una costante.

Il ritorno a casa, a Napoli, segna un momento di forte conflitto per Amerigo. Antonietta non riesce ad accettare i cambiamenti avvenuti nel figlio e lo spinge a trovare un lavoro, sacrificando i suoi sogni artistici. Amerigo scopre inoltre che la madre ha dato in pegno il violino, simbolo del suo legame con Derna e della nuova vita che aveva iniziato al Nord. Questo gesto, dettato dalla necessità economica, rappresenta per il ragazzo un tradimento delle sue aspirazioni.

Deciso a non rinunciare alla musica e a un futuro che sente suo, Amerigo scopre, tramite una visita alla sede del partito comunista locale, che Derna non lo aveva mai dimenticato. Le lettere e i pacchi che la donna gli aveva inviato erano stati nascosti dalla madre, incapace di accettare l’idea di perdere il figlio. La delusione spinge Amerigo a prendere una decisione drastica: tornare da Derna, lasciandosi alle spalle la sua vita a Napoli.

Il film si conclude con un salto temporale, mostrando Amerigo adulto, ormai affermato come violinista. La morte di Antonietta segna un momento di riflessione per lui, che decide di tornare nella casa della sua infanzia. Qui trova la custodia del suo violino, che la madre aveva riscattato dal banco dei pegni. Questo gesto, compiuto in silenzio, rivela il profondo amore di Antonietta per il figlio e la sua accettazione del destino che lui aveva scelto.

Il finale del film, emozionante e malinconico, sottolinea il sacrificio silenzioso di una madre che, pur sentendosi abbandonata, ha lasciato libero il figlio di seguire i propri sogni. Amerigo, a sua volta, riconosce il valore di quel sacrificio e si riappropria dei ricordi più belli legati alla figura materna. La scoperta del violino diventa il simbolo del legame indissolubile tra madre e figlio, un legame che supera il tempo e la distanza.

Il treno dei bambini racconta una storia di crescita e trasformazione, in cui i protagonisti devono confrontarsi con le proprie paure e affrontare le difficoltà della separazione per trovare una nuova strada. Il film offre uno sguardo toccante su un capitolo poco conosciuto della storia italiana, riportando alla luce il valore della solidarietà e dell’amore familiare in un contesto di profonde difficoltà.

Oltrepassa la censura dei social sotto regime. Seguici su Telegram: Basta un clic qui

Lascia un commento