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ToggleChiara Tramontano: la sorella minore di Giulia che chiede giustizia per l’omicidio della sorella
Chiara Tramontano, sorella minore di Giulia, è diventata il simbolo della lotta per la giustizia dopo il brutale omicidio che ha sconvolto l’Italia. È stata lei a lanciare l’allarme dopo la scomparsa della sorella e continua a battersi per ottenere il massimo della pena per Alessandro Impagnatiello.
Un legame speciale tra sorelle
Chiara Tramontano, 27 anni, condivideva un rapporto profondo con la sorella Giulia, legame che si era rafforzato ancora di più dopo il trasferimento di entrambe al Nord. Originarie di Sant’Antimo, in provincia di Napoli, Giulia e Chiara avevano lasciato la città natale per cercare nuove opportunità: la prima si era stabilita a Senago, in provincia di Milano, mentre Chiara aveva vissuto anche in Finlandia prima di stabilirsi a Genova.
Questa vicinanza emotiva ha reso Chiara una confidente essenziale per Giulia, specialmente durante i momenti difficili della relazione con Alessandro Impagnatiello, il compagno che si è poi rivelato il responsabile del suo omicidio.
Il dramma della gravidanza e l’impossibilità di abortire
Quando Giulia scoprì di essere incinta, si rivolse a Chiara per avere supporto. Chiara cercò di aiutarla a interrompere la gravidanza, ma era ormai troppo tardi: «Avendo superato il novantaseiesimo giorno di gravidanza, non le era possibile abortire», ha spiegato Chiara. La sorella minore era stata anche testimone delle sofferenze di Giulia, che si confidava con lei riguardo ai tradimenti e alle tensioni con Impagnatiello.
L’appello sui social e l’impegno per la giustizia
Dopo la scomparsa di Giulia, avvenuta nel maggio 2023, Chiara fu la prima a lanciare un appello pubblico sui social per ritrovarla. La tragica verità emerse poco dopo: Giulia era stata uccisa da Impagnatiello, l’uomo con cui aspettava un figlio. Da quel momento, Chiara ha assunto un ruolo centrale nella lotta per ottenere giustizia.
Sul suo profilo Instagram, ha espresso parole di rabbia e dolore verso Impagnatiello, che in aula ha tentato di giustificare il suo gesto come «inspiegabile e disumano». Chiara non ha esitato a definire queste affermazioni un «effimero tentativo di insinuare un blackout di “una notte”», aggiungendo: «La tua crudeltà e disumanità si sono protratte per 6 mesi in cui hai avvelenato mia sorella e mio nipote, premeditando la loro morte».
Le dichiarazioni dopo la sentenza
Due settimane fa, Alessandro Impagnatiello è stato condannato all’ergastolo. Nonostante ciò, Chiara ha dichiarato che la sentenza non può restituire la sorella: «La sentenza di oggi per noi non rappresenta niente, perché la nostra vita è finita tempo fa. Nulla ci restituirà Giulia, ma la giustizia può alleviare il senso perenne di frustrazione e sconfitta che proviamo dinnanzi alla lapide di mia sorella».
Queste parole sono state accompagnate da un messaggio più ampio durante un’intervista pubblicata da Repubblica in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Chiara ha sottolineato l’importanza del verdetto non solo per la sua famiglia, ma anche per l’Italia intera: «Giulia era una donna coraggiosa, che ha cercato la verità a costo della morte. Questo caso deve rappresentare un punto di svolta in un Paese ancora pervaso dal maschilismo, che ha paura delle donne».
Un esempio per il futuro
Il dramma vissuto dalla famiglia Tramontano ha acceso i riflettori su tematiche cruciali come il femminicidio e la violenza domestica. Chiara è determinata a trasformare il dolore in un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica e prevenire tragedie simili in futuro. Il suo impegno va oltre la battaglia legale, cercando di mantenere vivo il ricordo di Giulia e di tutte le donne vittime di violenza.
La sua forza e il suo coraggio hanno trovato eco nelle parole di migliaia di persone, che sui social continuano a sostenerla in questa difficile lotta. La storia di Giulia Tramontano è diventata il simbolo di una richiesta collettiva di cambiamento in un contesto che richiede azioni concrete per proteggere le donne e punire con severità chi si macchia di simili crimini.
In attesa che la giustizia segua il suo corso fino in fondo, Chiara non smetterà di chiedere pene esemplari e di ricordare che dietro ogni numero c’è una vita spezzata, come quella di sua sorella Giulia e del bambino che non è mai nato.
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