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“C’è ancora domani” di Paola Cortellesi conquista il Biglietto D’oro per il secondo anno, un primato assoluto

Il lungometraggio “C’è ancora domani”, che segna il debutto alla regia di Paola Cortellesi, ha raggiunto un traguardo straordinario: per il secondo anno consecutivo, è stato premiato con il Biglietto d’Oro grazie all’incredibile numero di spettatori registrati nelle sale. Questo riconoscimento, mai assegnato due volte allo stesso film, celebra un’opera che ha saputo unire pubblico e critica, imponendosi come un fenomeno culturale e sociale di portata internazionale.

Tra dicembre 2023 e novembre 2024, il film ha totalizzato oltre 1 milione e 730 mila presenze nei cinema italiani, stabilendo un nuovo primato. Il successo di “C’è ancora domani” non si limita al box office nazionale: la pellicola ha trovato risonanza in numerosi Paesi, diventando un simbolo di riflessione e dibattito su tematiche importanti come il patriarcato e i diritti delle donne. Questo impatto sociale ha portato il film a essere discusso in scuole e istituzioni, dando vita a iniziative volte a sensibilizzare giovani e adulti sulla prevenzione della violenza di genere.

La regista Paola Cortellesi, già nota per la sua carriera come attrice e sceneggiatrice, ha ricevuto ampi consensi per questo suo primo lavoro dietro la macchina da presa. In un’intervista recente, ha dichiarato: “Non avrei mai immaginato che questo progetto potesse avere una tale risonanza. È un onore sapere che il film ha toccato così tante persone e avviato discussioni importanti.”

Il successo di “C’è ancora domani” è testimoniato anche dai numeri al botteghino: con oltre 36,8 milioni di euro incassati nel 2023 e 5,4 milioni di spettatori complessivi, è stato il film più visto dell’anno in Italia. Inoltre, nel 2024 si è posizionato come il sesto miglior incasso per un film italiano. Questi risultati lo collocano al decimo posto tra i film più redditizi nella storia del cinema italiano e al quinto posto tra le produzioni nazionali.

Il film ha mantenuto una presenza costante nelle sale cinematografiche: ha dominato la classifica del box office per sette settimane consecutive e, nelle cinque settimane successive, è rimasto stabilmente nella top ten. Da fine ottobre 2023 fino a marzo 2024, è stato proiettato ininterrottamente per ben 22 settimane, dimostrando una straordinaria longevità.

Anche all’estero, “C’è ancora domani” ha riscosso grande successo. In Francia, è diventato il film italiano più visto degli ultimi dieci anni, consolidando ulteriormente la sua reputazione internazionale. La pellicola ha partecipato a oltre 30 festival cinematografici in tutto il mondo, ricevendo numerosi riconoscimenti.

Tra i premi più prestigiosi ottenuti dal film spiccano sei David di Donatello, tra cui quelli per Miglior regista esordiente a Paola Cortellesi, Migliore sceneggiatura originale a Furio Andreotti, Giulia Calenda e Paola Cortellesi, Miglior attrice protagonista alla stessa Cortellesi e Miglior attrice non protagonista a Emanuela Fanelli. A questi si aggiungono il David dello spettatore e il David Giovani. Durante la Festa del Cinema di Roma del 2023, dove è stato presentato come film d’apertura, ha ricevuto il Premio speciale della Giuria e il Premio del pubblico.

Sul piano internazionale, “C’è ancora domani” ha conquistato prestigiosi riconoscimenti come il Film of the Year 2024 dalla Protestant Film Jury in Germania e il Dragon Award Best International Film al Göteborg Film Festival in Svezia. Altri importanti premi includono il People’s Choice Award al Pingyao International Film Festival in Cina, il Sydney Film Prize al Sydney Film Festival in Australia e l’Audentia Award for Best Female Director al Norwegian International Film Festival di Haugesund in Norvegia.

Il prossimo dicembre vedrà ulteriori celebrazioni per il film: il 14 dicembre verrà conferito a Paola Cortellesi il premio Film dell’anno dalla Protestant Film Jury in Germania, mentre il 15 dicembre riceverà il Prix Sisley les Arcs Femme de Cinéma in Francia. Questi riconoscimenti sottolineano l’importanza del film non solo come opera cinematografica ma anche come strumento di cambiamento sociale.

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