​​

L’ex icona della boxe confessa all’angolo: “Non voglio essere in questo posto”

Sabato sera, al BP Pulse Live di Birmingham, si è conclusa una delle carriere più brillanti nel panorama pugilistico britannico. Sunny Edwards, 28 anni, ha affrontato il connazionale Galal Yafai, campione olimpico a Tokyo 2021, in un match che ha segnato un punto di non ritorno per l’ex detentore della cintura IBF dei pesi mosca. L’incontro si è concluso nel sesto round con un KO tecnico a favore di Yafai, che ha conquistato la cintura ad interim WBC.

Durante la pausa tra il secondo e il terzo round, un momento particolarmente intenso ha catturato l’attenzione di tutti. Edwards, visibilmente provato, si è rivolto al suo allenatore con una confessione che ha rivelato il suo stato d’animo: “Posso essere sincero con te? Io non voglio essere qui.” Queste parole, pronunciate con voce tremante e occhi lucidi, hanno messo in evidenza un crollo emotivo che ha sorpreso e commosso sia i presenti che gli spettatori.

Il suo allenatore, evidentemente spiazzato da quella dichiarazione, ha cercato di motivarlo con parole dure: “Non essere un fottuto stupido ragazzo, ascolta, smettila di sentirti fottutamente dispiaciuto per te stesso adesso. Smettila di compatirti perché hai avuto un fottuto brutto round.” Tuttavia, nonostante gli sforzi per spronarlo a continuare, il morale di Edwards non è migliorato nei round successivi.

La superiorità di Yafai è stata evidente sin dall’inizio del match. Il 31enne pugile di Birmingham, che aveva vinto l’oro olimpico nel 2021, ha imposto il suo ritmo fin dal primo round, mettendo in difficoltà il suo avversario con una serie di colpi precisi e potenti. L’arbitro ha deciso di interrompere l’incontro nel sesto round, decretando la vittoria per KO tecnico di Yafai.

Per Sunny Edwards, questa è stata la seconda sconfitta della sua carriera professionistica. La prima era arrivata meno di un anno fa, il 16 dicembre 2023, contro Jesse Rodriguez, in un match che gli era costato il titolo IBF dei pesi mosca. Tra queste due sconfitte, Edwards aveva ottenuto una vittoria contro Adrian Ciuriel lo scorso giugno, ma il risultato positivo non era bastato a risollevare il morale del pugile.

Nel corso della sua carriera, iniziata nel 2016, Edwards ha collezionato 21 vittorie e solo due sconfitte. La sua abilità sul ring e la sua determinazione lo hanno portato a conquistare il titolo mondiale IBF dei pesi mosca nel 2021, un traguardo che lo ha consacrato come uno dei migliori pugili della sua generazione. Tuttavia, negli ultimi anni qualcosa è cambiato. L’intensità degli allenamenti, la pressione delle competizioni e i sacrifici richiesti da uno sport così impegnativo sembrano aver lasciato un segno profondo nel pugile.

Dopo la sconfitta contro Yafai, Edwards ha annunciato ufficialmente il suo ritiro dal pugilato professionistico. In un’intervista post-match, ha spiegato le motivazioni dietro questa decisione: “Sarò sincero, sia che vincessi o perdessi, sentivo che qualcosa dentro di me si era rotto in maniera irreparabile.” Queste parole riflettono lo stato d’animo di un atleta che ha dato tutto per il suo sport ma che ora sente il bisogno di voltare pagina.

La decisione di ritirarsi a soli 28 anni ha sorpreso molti appassionati e addetti ai lavori. Tuttavia, per chi ha seguito da vicino la carriera di Edwards, non è difficile comprendere le ragioni dietro questa scelta. Il pugilato è uno sport che richiede non solo forza fisica ma anche una straordinaria resilienza mentale. E quando quest’ultima viene meno, continuare a combattere diventa insostenibile.

Il match contro Yafai non è stato solo una sfida sportiva ma anche un momento di introspezione per Edwards. Le sue parole all’angolo dopo il secondo round rivelano una profonda stanchezza emotiva e fisica: “Io non voglio essere qui.” Questa frase, semplice ma potente, racchiude il peso delle aspettative e delle pressioni che hanno accompagnato la sua carriera.

Nonostante il ritiro anticipato, Sunny Edwards lascia un’eredità importante nel mondo del pugilato. La sua dedizione, il suo talento e la sua capacità di affrontare avversari di alto livello lo rendono un esempio per le future generazioni di pugili. Anche se la sua carriera si è conclusa prima del previsto, i suoi successi rimarranno nella memoria degli appassionati.

Dall’altra parte del ring, Galal Yafai ha dimostrato ancora una volta perché è considerato uno dei migliori pugili della sua categoria. La vittoria contro Edwards gli permette di aggiungere un altro titolo al suo palmarès e di consolidare la sua posizione ai vertici del pugilato mondiale.

Oltrepassa la censura dei social sotto regime. Seguici su Telegram: Basta un clic qui

Lascia un commento