​​

Come finisce Kong: Skull Island: trama e spiegazione finale

Kong: Skull Island torna in TV stasera alle 21:15 su 20 Mediaset, con il suo potente messaggio ambientalista e un finale che celebra l’equilibrio naturale.

La figura di King Kong, nata nel 1933, ha da sempre rappresentato un simbolo di avvertimento sulla distruttività umana. Kong: Skull Island, film del 2017 diretto da Jordan Vogt-Roberts, rielabora il mito del gigantesco gorilla, arricchendolo con un messaggio ancora più attuale e incisivo sul rapporto tra uomo e natura.

La pellicola si apre in piena Seconda Guerra Mondiale, quando due piloti nemici, uno americano e uno giapponese, si ritrovano isolati su un’isola remota del Pacifico. Qui, la loro battaglia viene interrotta da una creatura colossale: King Kong, il re incontrastato di quel luogo selvaggio.

Decenni dopo, nel 1973, un nuovo conflitto, quello del Vietnam, diventa il pretesto per finanziare una spedizione scientifica verso la stessa isola, denominata Skull Island. Guidata dal determinato Bill Randa (interpretato da John Goodman), la missione punta a svelare i segreti di quest’area misteriosa, teatro di inspiegabili scomparse di navi e aerei. A sostenere il progetto è il programma Monarch, che unisce scienza e mito. Tra i partecipanti ci sono Corey Hawkins, nel ruolo di Houston Brooks, e il senatore Willis, interpretato da Richard Jenkins.

Per garantire la sicurezza della spedizione, viene reclutato un team militare capitanato dal colonnello Packard (Samuel L. Jackson) e un esperto cacciatore britannico, James Conrad (Tom Hiddleston). Il gruppo include anche la fotoreporter pacifista Mason Weaver, impersonata da Brie Larson, che diventa la voce della sensibilità ambientalista che pervade il film.

Appena giunti sull’isola, il gruppo si scontra subito con Kong, che distrugge gli elicotteri della spedizione. Sebbene il gorilla venga inizialmente visto come una minaccia, si scopre presto che la sua furia è motivata dal desiderio di proteggere il suo territorio dalle incursioni umane. La trama si sviluppa tra pericoli imprevisti e rivelazioni sconvolgenti: sull’isola, il vero nemico non è Kong, ma i “Strisciateschi”, enormi creature sotterranee che rappresentano un pericolo mortale per tutte le forme di vita locali.

Nel corso della narrazione, la spedizione entra in contatto con una comunità indigena che considera Kong una divinità protettrice. Questo incontro porta alla scoperta di Hank Marlow (John C. Reilly), un aviatore americano sopravvissuto sull’isola per 28 anni. Marlow racconta come, insieme a un pilota giapponese precipitato con lui, abbia trovato un equilibrio di pace con i nativi e lo stesso Kong, contrastando le aggressioni dei Strisciateschi.

Il colonnello Packard, però, incarna l’atteggiamento distruttivo e arrogante dell’uomo moderno. Determinato a vendicarsi di Kong, ignora gli avvertimenti e prosegue la sua caccia spietata, mettendo in pericolo l’intero gruppo. Questa contrapposizione tra Packard e Kong evidenzia il tema centrale del film: l’ignoranza e l’aggressività umane come minacce per l’equilibrio naturale.

Il climax del film vede Kong affrontare il leader dei Strisciateschi in una battaglia epica per proteggere sia l’isola che i sopravvissuti. In questa lotta, il gorilla si dimostra più umano e compassionevole rispetto agli uomini stessi. Dopo aver salvato Mason Weaver e James Conrad, Kong consente ai superstiti di lasciare l’isola, sancendo un tacito accordo per mantenere il segreto su quanto scoperto.

Il finale offre una riflessione profonda: mentre i protagonisti tornano alla civiltà, si rendono conto che l’intromissione umana potrebbe distruggere quell’ecosistema unico. Gli elicotteri arrivano per portarli via, ma Kong, con un gesto imponente, ribadisce la sua autorità sull’isola, un ultimo monito affinché nessuno osi minacciare il suo regno.

Una sequenza speciale accompagna i titoli di coda: Hank Marlow torna finalmente a casa, accolto da una famiglia che lo aveva ormai creduto morto. La scena, girata come un vecchio filmato degli anni ’70, mostra Marlow che si gode un momento di serenità sul divano, guardando una partita in TV. Questo epilogo chiude il film con un messaggio di speranza e un invito a rispettare la natura e le sue leggi.

Kong: Skull Island non è solo un film d’avventura. Con citazioni che spaziano da Apocalypse Now a Jurassic Park, porta avanti un forte messaggio ambientalista, evidenziando le conseguenze della manipolazione umana sull’ambiente. A distanza di anni dalla sua uscita, la pellicola risulta ancora attuale, in particolare alla luce delle riflessioni globali sulla pandemia e sull’importanza di preservare gli equilibri naturali.

Oltrepassa la censura dei social sotto regime. Seguici su Telegram: Basta un clic qui

Lascia un commento