L’attore e regista romano, attualmente in gara a Ballando con le Stelle, ha lanciato un accorato appello per il salvataggio del Teatro Eliseo, di cui è proprietario e direttore artistico.
Luca Barbareschi, protagonista dell’edizione in corso di Ballando con le Stelle, ha raccontato con passione e amarezza le difficoltà legate alla gestione del Teatro Eliseo, uno dei simboli storici della cultura teatrale italiana. Durante un intervento all’assemblea di Confesercenti, l’attore ha rivelato il peso della situazione che grava esclusivamente sulle sue spalle: “Io sono un privato cittadino, con un busto e cinque costole rotte. La sera ballo, sapete perché? Perché così pago gli stipendi di 60 persone che lavorano qui dentro. Questa è la verità.”
L’Eliseo, teatro storico situato in via Nazionale a Roma, affronta una crisi che Barbareschi definisce come il risultato di un “boicottamento istituzionale”. L’attore ha denunciato la totale assenza di sostegno pubblico, nonostante l’importanza culturale e storica della struttura: “Non è possibile che non ci sia nessuna attenzione per il primo teatro di Roma. Gli altri teatri ricevono milioni di euro di finanziamenti. Io, invece, lo mantengo da solo.”
Nel suo discorso, Barbareschi ha rivolto un appello diretto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiedendo un intervento per salvare il teatro: “Gli ho chiesto di darci una mano. Qualcuno deve salvare questo teatro. Un cittadino da solo non può farcela.”
Barbareschi ha descritto la situazione come “una vergogna per Roma”, sottolineando l’assenza di investimenti culturali adeguati nella Capitale. L’Eliseo, ha ribadito, è parte della storia del teatro italiano e un simbolo della città: “Questo teatro è storia. È inaccettabile che venga lasciato morire.”
Il Teatro Eliseo, inaugurato nel 1900 e poi ricostruito nel 1938, è un’istituzione culturale di Roma, conosciuta per aver ospitato alcune delle personalità più importanti del teatro italiano. Tra i grandi nomi che hanno calcato il suo palcoscenico ci sono Ettore Petrolini, Totò, Anna Magnani, e molti altri interpreti leggendari.
Nel corso degli anni, l’Eliseo ha vissuto diverse fasi di direzione artistica, con figure come Rossella Falk, Umberto Orsini, e Maurizio Scaparro. Dal 2001, Luca Barbareschi è stato a più riprese alla guida del teatro, affrontando anche controversie legali per difendere il suo ruolo e il destino della struttura.
Dopo un periodo di chiusura nel 2014, l’Eliseo ha ripreso le attività sotto la direzione di Barbareschi nel 2015, fino a quando, nel marzo 2020, ha nuovamente chiuso i battenti. Nonostante un tentativo della Regione Lazio di acquistare il teatro nel 2023, l’accordo non è andato a buon fine, lasciando il destino dell’Eliseo ancora incerto.
Barbareschi ha sottolineato il peso dell’impegno economico e personale che ha assunto per mantenere viva questa istituzione: “Ballare con cinque costole rotte non è facile, ma lo faccio perché devo garantire lo stipendio a 60 famiglie.” Ha inoltre ribadito come il teatro sia diventato un simbolo di resistenza culturale contro l’indifferenza dello Stato: “Sto cercando di tenerlo in vita contro il volere delle istituzioni.”
L’attore ha anche espresso amarezza per il mancato riconoscimento del valore del teatro, nonostante la sua lunga storia e l’importanza culturale che rappresenta per la città: “È una vergogna che Roma non abbia investimenti culturali degni della sua storia.”
Il destino del Teatro Eliseo rimane appeso a un filo. Barbareschi continua a combattere per preservare questo luogo di cultura, ma ha ribadito che non può farlo da solo. Il suo appello alle istituzioni è un grido d’aiuto affinché il teatro non venga abbandonato.
“Un teatro come l’Eliseo non è solo un edificio, è la storia di Roma, è il cuore pulsante della nostra cultura. Non possiamo lasciarlo morire,” ha concluso l’attore, lanciando un ultimo messaggio di speranza.
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