Una tragedia sfiorata si è consumata a Palermo nella serata di sabato, quando un ascensore artigianale è precipitato improvvisamente in una palazzina a due piani situata nel quartiere Capo. All’interno della cabina si trovavano cinque persone: una donna di 32 anni, la suocera settantenne e tre bambini, tutti appartenenti alla stessa famiglia. L’incidente ha provocato ferite di varia entità, portando i coinvolti al ricovero in ospedale.
La più gravemente ferita è la donna di 32 anni, che ha riportato seri traumi e lesioni alle gambe durante la caduta. È stata trasportata d’urgenza all’ospedale Civico di Palermo, dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico nella notte in codice rosso. La suocera è stata anch’essa ricoverata al Civico, mentre i tre bambini sono stati trasferiti al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Cervello. Le condizioni dei minori, fortunatamente, sembrano essere meno gravi.
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Sul luogo del drammatico incidente sono intervenuti i vigili del fuoco e diverse ambulanze del 118 per prestare soccorso ai feriti. Le forze dell’ordine hanno avviato un’indagine per chiarire le cause dell’evento. L’area è stata messa in sicurezza e l’ascensore sequestrato per ulteriori accertamenti.
Secondo una prima ricostruzione, la cabina si sarebbe schiantata a causa del cedimento delle corde che la sostenevano. La famiglia coinvolta stava utilizzando l’ascensore per raggiungere il primo piano della palazzina, dove risiedono. Da quanto emerso, l’ascensore era un sistema artigianale realizzato da un membro della stessa famiglia, un fabbro che ha dichiarato di aver costruito il dispositivo per ovviare all’assenza di scale interne.
I vigili del fuoco hanno inoltre soccorso un uomo rimasto bloccato all’interno della palazzina dopo l’incidente, aiutandolo a uscire utilizzando una scala. L’uomo, identificato come il fabbro che aveva realizzato l’impianto, ha collaborato con le autorità fornendo dettagli sul funzionamento del montacarichi. Quest’ultimo era stato ideato per trasportare persone e oggetti tra i piani, ma le corde utilizzate non erano evidentemente adeguate per sostenere il peso totale della cabina e degli occupanti.
Una delle ipotesi principali degli inquirenti è che il peso complessivo delle cinque persone abbia superato il limite massimo consentito dal sistema, causando il cedimento delle funi. Tuttavia, gli investigatori stanno esaminando anche altri aspetti legati alla sicurezza della struttura, come i materiali impiegati e le modalità di costruzione. La procura di Palermo ha disposto il sequestro del montacarichi per ulteriori verifiche tecniche.
L’incidente ha suscitato grande preoccupazione nel quartiere e nella città, portando l’attenzione sull’uso di soluzioni artigianali per la mobilità interna negli edifici sprovvisti di infrastrutture adeguate. Il comandante dei vigili del fuoco, intervenuto sul posto, ha sottolineato l’importanza di rispettare le normative di sicurezza nella costruzione di impianti di sollevamento, anche se destinati all’uso privato. “L’uso di sistemi non certificati può comportare gravi rischi per la sicurezza delle persone. È fondamentale affidarsi a professionisti qualificati e utilizzare materiali conformi agli standard previsti dalla legge”, ha dichiarato.
Nel frattempo, le famiglie dei feriti attendono ulteriori aggiornamenti sulle condizioni di salute dei loro cari. I medici dell’ospedale Civico monitorano con attenzione la donna di 32 anni, la cui prognosi resta riservata, mentre per la suocera e i tre bambini si prevede un graduale recupero.
Questo incidente rappresenta un nuovo monito sulla necessità di vigilare rigorosamente sulla sicurezza degli impianti domestici, soprattutto quando coinvolgono bambini e anziani.
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