Il maltempo è tornato a devastare la Spagna, con forti piogge e alluvioni che hanno travolto le province di Tarragona e Malaga. La situazione è critica e le autorità hanno diramato un’allerta rossa per il rischio elevato in entrambe le aree. Non solo le persone, ma anche gli animali sono stati duramente colpiti dalle inondazioni che hanno interessato molte strutture agricole e maneggi della zona.
In un video pubblicato sui social media, si vede il Club Hípico de Málaga sommerso da acqua e fango, con i cavalli del maneggio in grave pericolo. Secondo il quotidiano locale Sur, gli animali si trovavano chiusi in box bloccati con lucchetti, impedendo loro di scappare dall’ondata di piena che ha travolto la struttura. Le squadre di soccorso sono riuscite a intervenire in alcune aree per liberare i cavalli intrappolati, ma resta ancora difficile stabilire quanti siano stati salvati e quanti purtroppo abbiano perso la vita.
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Scene come queste sono sempre più frequenti nelle aree colpite da eventi naturali estremi. Solo poche settimane fa, la Guardia Civil di Valencia ha documentato numerosi interventi di salvataggio di persone e animali nelle zone alluvionate, come il caso di un cavallo che, durante l’emergenza, nuotava nel suo recinto sommerso dall’acqua.
Animali in pericolo durante le emergenze: un problema complesso
Quando si verificano disastri naturali come terremoti e alluvioni, la questione della sicurezza degli animali, in particolare di quelli da allevamento, diventa critica. Bovini, ovini e cavalli sono spesso lasciati indietro durante le evacuazioni, un fenomeno che riguarda in particolare le specie destinate al lavoro o alla produzione. In molti casi, questi animali sono considerati “da reddito” e spesso trattati più come risorse che come esseri viventi. Tuttavia, la complessità del problema non è solo culturale. Portare in salvo animali di grandi dimensioni come i cavalli rappresenta una sfida logistica: pesano centinaia di chili e, in situazioni d’emergenza, organizzare l’evacuazione di un gruppo numeroso può risultare molto difficile, specie quando i tempi sono limitati e i mezzi scarsi.
Le autorità consigliano, in questi casi, di lasciare aperti i recinti e le stalle, per permettere agli animali di fuggire autonomamente e aumentare così le loro possibilità di sopravvivenza. Rinchiudere animali di grandi dimensioni durante un’alluvione equivale spesso a una condanna a morte, come dimostrato dalle scene drammatiche dei cavalli intrappolati nel maneggio di Malaga.
Preoccupazione crescente per l’impatto della Dana in Spagna
La situazione meteorologica avversa che sta colpendo la Spagna è causata dalla Depresión Aislada en Niveles Altos (Dana), un fenomeno atmosferico noto per provocare piogge torrenziali e violente ondate di maltempo. Questo tipo di perturbazioni tende a isolarsi dai normali sistemi atmosferici, accumulando umidità che poi si scarica violentemente in aree circoscritte. Tarragona e Malaga, insieme ad altre zone della costa orientale e meridionale della Spagna, sono state tra le più colpite da questo fenomeno meteorologico che ha causato esondazioni di fiumi, allagamenti di strade e danneggiamenti a numerose strutture, tra cui allevamenti e maneggi.
I soccorsi sono in piena attività, con unità della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco che stanno lavorando instancabilmente per mettere in sicurezza sia le persone sia gli animali, spesso in condizioni di grande difficoltà. Molti residenti sono stati evacuati dalle loro abitazioni, e per diverse ore le scuole sono rimaste chiuse nelle aree colpite. Le squadre di soccorso hanno usato mezzi anfibi e imbarcazioni per raggiungere le zone più isolate, e per proteggere i cittadini bloccati dalle inondazioni.
La sfida della protezione degli animali nelle emergenze climatiche
Le emergenze climatiche come le alluvioni sollevano un importante dibattito su come proteggere non solo la popolazione umana, ma anche gli animali, specialmente quelli tenuti in ambienti chiusi. In molte circostanze, gli animali sono costretti in spazi ristretti o box, come nel caso dei cavalli del maneggio di Malaga. Le misure di sicurezza, in questi contesti, sono essenziali, ma richiedono una pianificazione specifica per consentire la fuga in caso di emergenza.
In alcuni Paesi, le leggi prevedono piani di emergenza per strutture che ospitano animali da allevamento o domestici, obbligando i proprietari a predisporre misure di evacuazione anche per gli animali. Tuttavia, queste norme sono ancora poco diffuse e non sempre applicate, lasciando spesso i gestori di strutture zootecniche impreparati di fronte a disastri improvvisi. Aumentare la consapevolezza e la formazione in merito alla sicurezza degli animali durante le emergenze potrebbe contribuire a ridurre il numero di perdite nelle aree rurali e in quelle a rischio alluvione.
Il fenomeno delle “Dana” e i cambiamenti climatici
Il fenomeno delle “Dana” sembra intensificarsi negli ultimi anni, un segnale che molti esperti collegano ai cambiamenti climatici in corso. Le alluvioni che stanno devastando la Spagna rappresentano infatti un esempio dei rischi crescenti a cui sono esposte alcune regioni, soprattutto quelle caratterizzate da un clima mediterraneo come l’area costiera. Il cambiamento climatico sembra aumentare la frequenza e l’intensità delle perturbazioni estreme, con conseguenze gravi sia per le città che per le zone rurali, dove vivono molte specie animali da allevamento.
In attesa di una riduzione globale delle emissioni di gas serra, la Spagna e altri Paesi esposti a rischi ambientali elevati stanno lavorando per migliorare le infrastrutture e i sistemi di allerta. L’obiettivo è riuscire a contenere i danni e a salvaguardare le vite umane e animali nelle aree più vulnerabili.
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