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Camilla Mancini discorre sulla sua condizione di salute: “Mi trovavo a combattere con chi sono realmente”

Camilla Mancini, terza figlia di Roberto Mancini, ex commissario tecnico della Nazionale Italiana di calcio, è pronta a conquistare il pubblico con la sua storia personale. Nata nel 1997 dal primo matrimonio del celebre allenatore con Federica Morelli, Camilla entra oggi sotto i riflettori per presentare la sua autobiografia, Sei una farfalla, durante la trasmissione Verissimo, in onda sulle reti Mediaset.

la lotta contro la malattia e il bullismo

Nel suo libro, Camilla Mancini racconta la sua esperienza di vita, segnata non solo dalla notorietà del padre, ma anche da sfide molto personali. Tra le pagine dell’autobiografia, emergono i suoi difficili anni di adolescenza, caratterizzati da episodi di bullismo a causa di una paresi facciale, condizione che le ha provocato un’asimmetria al viso. “A scuola mi dicevano: ‘non puoi giocare con noi, sei diversa’”, è il ricordo di Camilla, che ha condiviso la sua storia su Corriere della Sera. Le sue parole descrivono la sensazione di solitudine e vergogna vissuta durante la sua infanzia, quando il suo aspetto fisico la isolava da coetanei e amici. “A sette anni, mi sentivo spaesata. Ogni oggetto aveva un senso, tranne me stessa.”

Ulteriori episodi di bullismo la scorso sono stati più subdoli: “Cosa hai al viso?” o “Perché hai la bocca così?”. Domande che, come racconta Camilla, la lasciavano senza parole e la facevano interrogare su cosa significasse davvero differente. Questa esperienza l’ha spinta a trovare nella scrittura un modo per esprimere il suo dolore e le sue emozioni.

La sua passione per la scrittura non è solo un modo per cedere al passato, ma è stata un rifugio. Dopo un viaggio a Parigi, Camilla ha deciso di concretizzare le sue emozioni in una narrazione autoanalitica. “Non c’è nessuna strategia di marketing dietro. Ho scritto questo libro perché sentivo di dover tendere una mano ad altri che vivono situazioni simili,” ha dichiarato Mancini. Non si è trattenuta nel sottolineare l’importanza delle testimonianze: “È con le esperienze personali che si può aiutare gli altri, non stando in silenzio.”

In una società dove le pressioni sociali spesso spingono a nascondere le proprie vulnerabilità, il libro di Camilla si fa portavoce di una nuova generazione. “C’era qualcosa dentro di me che scalpitava e voleva uscire”, ha raccontato, esprimendo la liberazione che il lavoro di scrittura le ha regalato. “Sapevo che mi sarei dovuta confrontare con critiche e interviste, ma mi sono detta ‘in ballo, allora balliamo’.”

Camilla non è solo una giovane donna che lotta per accettarsi, ma anche un esempio per molti, dimostrando che le cicatrici possono essere trasformate in segni di forza e determinazione. Con Sei una farfalla, offre l’opportunità, non solo di riflessione personale, ma anche di condivisione delle esperienze. La sua storia è un invito a tutti a cogliere la bellezza della diversità e a celebrarla.

Con il suo libro, Camilla Mancini si propone di ispirare e motivare chi affronta difficoltà simili, portando una nuova luce su temi spesso trascurati. La sua voce, che si erge in un panorama giovanile, potrebbe essere la chiave per un dialogo più aperto e comprensivo su temi di inclusione e accettazione.

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