Un grave incidente stradale aveva causato a Michele (nome di fantasia), 47 anni, un lombocele complesso che lo ha costretto a convivere con una grave deformazione addominale per oltre un decennio. L’intervento risolutivo è stato eseguito presso l’Ospedale Monaldi di Napoli, consentendogli di tornare a una vita normale.
Dopo l’incidente, Michele aveva subito la lacerazione di parte dei muscoli laterali larghi dell’addome. Questa lesione aveva provocato la completa fuoriuscita dell’intestino dalla cavità addominale, con uno spostamento verso il gluteo e la gamba sinistra. Nel corso degli anni, diversi interventi chirurgici non erano riusciti a risolvere il problema, portando molti medici a considerare il suo caso inoperabile.
La situazione ha iniziato a cambiare quando Michele si è rivolto all’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale dell’Ospedale Monaldi, diretta dal dottor Diego Cuccurullo. Lo specialista ha deciso di affrontare il caso con un approccio innovativo, combinando tre tecniche chirurgiche avanzate.
Come spiegato dallo stesso Cuccurullo, “Quando è giunto alla nostra osservazione, abbiamo eseguito indagini diagnostiche approfondite. La TAC ha evidenziato che la cavità addominale era completamente svuotata dalle viscere, ma abbiamo ritenuto possibile una correzione chirurgica con un intervento unico nel suo genere.”
La procedura, ribattezzata dallo stesso chirurgo “Stretto abbraccio a Madrid”, ha rappresentato una fusione di tecniche diverse. Si è iniziato con la hug technique, un “abbraccio” per riportare gradualmente gli organi nella loro posizione naturale. Successivamente, è stato impiantato un dispositivo speciale per trazionare e riorganizzare le fasce muscolari addominali. Infine, si è proceduto alla ricostruzione parietale con protesi, secondo una tecnica innovativa nota come “di Madrid”.
“Per comprendere la complessità dell’intervento,” ha aggiunto Cuccurullo, “basti pensare che sono state utilizzate protesi di dimensioni quasi pari a un metro quadro.”
L’operazione, durata diverse ore, si è conclusa con successo. Michele è stato dimesso in buone condizioni ed è tornato alla sua vita sociale e lavorativa senza complicazioni.
L’intervento rappresenta un risultato importante per l’Ospedale Monaldi, centro di eccellenza nazionale per le patologie complesse dell’addome. Anna Iervolino, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, ha sottolineato l’importanza del lavoro multidisciplinare svolto nel centro: “Il Monaldi è un riferimento per i casi giudicati inoperabili altrove. Grazie alla competenza dei nostri professionisti, applichiamo tecniche all’avanguardia con risultati eccellenti, confermandoci come il primo centro in Campania per numero e complessità degli interventi.”
Negli ultimi anni, l’Ospedale Monaldi ha visto crescere il numero di pazienti con disastri parietali e addominali, grazie a un approccio innovativo che combina tecnologie avanzate e competenze chirurgiche di alto livello. La storia di Michele è solo l’ultimo esempio della capacità di affrontare e risolvere situazioni di estrema complessità.
Il caso evidenzia l’importanza di strutture sanitarie di eccellenza come il Monaldi, che rappresentano una speranza concreta per i pazienti affetti da patologie rare o considerate irrisolvibili.