Sara e Aurora Esposito insieme a Samuel Tafciu sono le vittime dell’esplosione avvenuta il 18 novembre a Ercolano, Napoli. Le due gemelle, appena ventiseienni, stavano lavorando per la prima volta in una fabbrica di fuochi d’artificio abusiva, situata in un immobile senza autorizzazione. La tragedia ha colpito duramente le famiglie delle vittime, lasciando un dolore immenso e indescrivibile.
Le tre vittime, Sara, Aurora e Samuel, sono state uccise dall’esplosione avvenuta intorno alle 15 del 18 novembre. Era il loro primo giorno di lavoro in quella fabbrica abusiva, allestita in un immobile di contrada Patacca, al confine con San Sebastiano al Vesuvio e San Giorgio a Cremano. Nessuna autorizzazione, nessuna precauzione: la fabbrica era una vera e propria “fabbrica fantasma”.
Le ragazze si occupavano del confezionamento dei botti, mentre Samuel Tafciu, diciottenne al suo primo giorno di lavoro, maneggiava la polvere pirica. I tre venivano pagati in nero, con un compenso di circa 20 euro al giorno. La tragedia ha lasciato le famiglie delle vittime sconvolte e in lutto.
Le salme delle ragazze sono state recuperate soltanto ieri mattina: il giorno precedente i soccorritori hanno dovuto fermarsi per la messa in sicurezza, poiché l’intera area era cosparsa di materiale esplosivo e botti. Le salme sono state trasferite al Secondo Policlinico di Napoli, dove si terrà l’autopsia. Aurora Esposito aveva una bimba di 4 anni, mentre Samuel Tafciu lascia una neonata di quattro mesi.
L’inchiesta della Procura sulla tragedia di Ercolano è ancora in corso. L’immobile è risultato formalmente intestato ad una 13enne. Il padre, un 38enne, è stato identificato come il responsabile della fabbrica abusiva.
La tragedia ha suscitato indignazione e dolore in tutta la comunità. Il sindaco di Ercolano ha espresso il suo cordoglio per le vittime e ha dichiarato: “Questa è una tragedia annunciata. Dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che simili eventi non accadano mai più”.
La morte delle tre giovani persone ha scosso profondamente la città di Ercolano e ha sollevato interrogativi sulle misure di sicurezza e sul controllo delle attività illegali nel territorio. L’intera comunità si unisce nel dolore e nella richiesta di giustizia per le vittime.
In conclusione, la tragedia dell’esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio abusiva ad Ercolano ha causato la morte di tre giovani lavoratori, lasciando le loro famiglie e la comunità locale devastate. L’inchiesta è ancora in corso e si spera che giustizia sia fatta per le vittime e che simili eventi possano essere prevenuti in futuro.