A Roma, una turista denuncia un conto di oltre 50 euro per due panini e spremute al Bar Rosati in Piazza del Popolo, scatenando discussioni sul caro-prezzi nella Capitale.
Una fotografia di uno scontrino per due semplici consumazioni al celebre Bar Rosati di Roma ha acceso la polemica sul web. La denuncia arriva da una cliente, la signora Paola, che si è detta sconcertata dal prezzo finale: ben 52,36 euro per due tramezzini al prosciutto e formaggio, due spremute d’arancia e un costo aggiuntivo per il servizio al tavolo. La cifra ha fatto scalpore, sollevando dubbi sull’accessibilità dei prezzi nei locali storici della Capitale.
La testimonianza della cliente: “È un furto”
La signora Paola ha contattato la redazione di Fanpage.it per raccontare l’accaduto e manifestare il suo scontento. L’episodio risale a martedì 12 novembre, quando, dopo una visita medica con il figlio di nove anni, Paola ha deciso di fare una sosta al Bar Rosati, un locale che aveva già frequentato in passato insieme al marito. “Martedì ero con mio figlio a piazza del Popolo, lui aveva appetito (ha 9 anni)… Tornavamo da una visita per lui in ospedale… Così ho pensato: ‘Ci fermiamo da Rosati e mangiamo un tramezzino e una spremuta’. Mio figlio era entusiasta,” ha raccontato.
Una volta seduti all’interno del locale, la donna ha ordinato due tramezzini e due spremute, ma il prezzo finale ha lasciato entrambi sorpresi: “Per la modica cifra di 52,37 euro. Se non è furto questo… Con 8 euro solo per il servizio… Quale!?”, ha dichiarato Paola, visibilmente contrariata dal costo del servizio. Secondo il racconto, la consumazione è stata servita senza particolari accortezze: i toast sono arrivati su un unico piattino, accompagnati da due tovagliolini di carta.
Bar Rosati: un locale storico con prezzi elevati
Il Bar Rosati, fondato nel 1922, è uno dei locali storici della città, frequentato non solo dai romani ma anche da numerosi turisti grazie alla sua posizione privilegiata in piazza del Popolo. Come molti altri locali situati in zone turistiche, Rosati pratica prezzi elevati, una scelta consapevole dovuta alla location esclusiva e al prestigio della caffetteria. Tuttavia, il conto da oltre 50 euro per un piccolo spuntino ha suscitato reazioni di sdegno e molte critiche da parte degli utenti sui social.
Sebbene il prezzo degli articoli fosse probabilmente indicato sul menu, la cifra totale è apparsa sproporzionata a Paola e a molti altri clienti. Gli stessi sindacati Cgil e Uil avevano recentemente segnalato un aumento dei prezzi nei locali delle principali aree turistiche di Roma, in vista del Giubileo, e chiesto un incontro con il sindaco Roberto Gualtieri per affrontare questa tendenza.
Aumento dei prezzi e accuse di speculazione nelle aree turistiche
I sindacati sono intervenuti duramente sulla questione, denunciando un incremento considerevole dei prezzi nei locali delle zone centrali della Capitale. “Nelle zone turistiche un caffè o una bottiglietta d’acqua sono arrivati a costare 4 euro, il 300% in più rispetto al prezzo medio. Una speculazione inaccettabile che colpirà non solo i visitatori ma anche chi vive, lavora o studia nella Capitale spingendoli sia a ridurre i propri consumi, che a vedere il proprio potere d’acquisto ridotto,” hanno dichiarato Cgil e Uil.
L’aumento dei prezzi rischia di incidere negativamente sull’economia della città, penalizzando anche i cittadini romani che vivono e lavorano nelle zone interessate. La speculazione, hanno sottolineato i rappresentanti dei sindacati, rischia di creare un’immagine negativa della Capitale, proprio in un periodo in cui la città si prepara ad accogliere un gran numero di visitatori per il Giubileo.
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