I socialisti europei annunciano la rottura con il Ppe, dichiarando che non sosterranno la candidatura di Raffaele Fitto come vicepresidente della Commissione. La tensione mette in dubbio la stabilità della maggioranza Ursula e potrebbe minacciare il secondo mandato della presidente von der Leyen.
Scontro sulle nomine Ue: i socialisti contro Fitto e Ribera
La frattura interna alla maggioranza Ursula si intensifica, con i socialisti che hanno deciso di non appoggiare Raffaele Fitto alla vicepresidenza della Commissione europea, segnando un’importante battuta d’arresto nelle trattative in corso. Questa presa di posizione, che colpisce direttamente l’italiano Fitto, è indicativa di una crescente opposizione a un orientamento percepito come eccessivamente conservatore per la prossima Commissione. A rischio anche altre nomine, come quella della spagnola Teresa Ribera, al centro di polemiche in Spagna per la gestione di eventi climatici estremi.
I socialisti, riuniti sotto la guida del gruppo S&D (Socialisti e Democratici), hanno chiarito di non voler accettare una “virata a destra” nella struttura della Commissione. Questa dichiarazione è giunta subito dopo un incontro con i rappresentanti dei principali gruppi parlamentari, in cui non si è riusciti a trovare un compromesso sulle nomine dei sei vicepresidenti proposti. La mancanza di accordo mette a rischio l’intero pacchetto di nomine che include, oltre a Fitto e Ribera, anche la liberale Henna Virkkunen, Kaja Kallas e Stephane Sejourné.
La reazione di Meloni: “I socialisti vogliono togliere all’Italia una vicepresidenza”
In risposta alla posizione dei socialisti, la presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha duramente criticato il gruppo S&D, che rappresenta, tra gli altri, il Partito Democratico italiano di Elly Schlein. In un post sui social, Meloni ha espresso il suo disappunto, affermando: “Signore e signori, ecco a voi la posizione del gruppo dei socialisti europei, nel quale la delegazione più numerosa è quella del Pd di Elly Schlein: a Raffaele Fitto, commissario italiano, va tolta la vicepresidenza della Commissione che la Presidente von der Leyen ha deciso di affidare. L’Italia, secondo loro, non merita di avere una vicepresidenza della Commissione. Questi sono i vostri rappresentanti di sinistra.”
Incertezze sul futuro della Commissione von der Leyen
Il mancato accordo sulle nomine dei vicepresidenti pone un’ulteriore incognita sul futuro della maggioranza Ursula, rendendo incerto anche il secondo mandato della presidente von der Leyen. La proposta di votare in blocco i sei candidati vicepresidenti non ha prodotto i risultati sperati. Le tensioni sono emerse chiaramente nella serata di lunedì, durante la quale i leader della coalizione hanno tentato di superare le divisioni tra Ppe, S&D e Renew, il gruppo dei liberali.
Fonti vicine ai socialisti hanno dichiarato che i canali di comunicazione restano aperti, ma la discussione ha avuto un esito piuttosto negativo. “L’incontro è andato maluccio“, ha commentato una fonte parlamentare, sottolineando che il voto potrebbe essere posticipato alla settimana successiva, per tentare di trovare un’intesa che al momento appare complessa.