Dopo tre giorni di coma, è stato dichiarato morto il ragazzo di 12 anni caduto dal balcone di casa sua a Tortoreto. La famiglia ha dato il consenso per la donazione degli organi.
La tragedia a Tortoreto: bimbo di 12 anni non sopravvive alla caduta
Dopo tre giorni di coma, il dodicenne caduto dal quarto piano di un palazzo a Tortoreto, in provincia di Teramo, è stato dichiarato morto oggi, sabato 9 novembre, in seguito all’accertamento di morte cerebrale. Il tragico incidente era avvenuto mentre il bambino si trovava in casa con la madre, che ha immediatamente soccorso il figlio, allertata da un rumore improvviso.
Secondo le prime ricostruzioni, il bambino sarebbe caduto dal balcone della propria abitazione al quarto piano. La madre, presente in casa, ha udito il tonfo e ha subito cercato di capire cosa fosse accaduto. Dopo la caduta, è stata la prima a intervenire, insieme ad alcuni condomini, per prestare soccorso al figlio. Il personale medico del 118, giunto poco dopo, ha trasportato il ragazzo d’urgenza all’ospedale Mazzini di Teramo, dove è stato ricoverato in terapia intensiva per i gravi traumi riportati.
Il drammatico epilogo e la decisione di donare gli organi
Purtroppo, le ferite riportate erano troppo gravi e, dopo tre giorni di lotta per la vita, il piccolo non ce l’ha fatta. Al termine dell’accertamento di morte cerebrale, la famiglia ha deciso di compiere un gesto di grande generosità, dando il consenso per la donazione degli organi. La Asl di Teramo, in un comunicato ufficiale, ha lodato la scelta coraggiosa e altruista dei genitori: “Una decisione importante in un momento molto difficile, presa dai genitori che hanno dato seguito alla generosità mostrata in vita dal ragazzo, sempre attento alle esigenze e ai bisogni del prossimo, con una sensibilità fuori dal comune”.
È stato quindi attivato il protocollo sanitario per la donazione, e il prelievo degli organi sarà effettuato nelle prossime ore, dopo l’autorizzazione della Procura.
Le indagini e il ruolo della Procura
I Carabinieri stanno conducendo le indagini, coordinate dalla pubblico ministero Greta Aloisi, per chiarire la dinamica della caduta. Dalle prime ipotesi, sembra che possa essersi trattato di un gesto volontario, anche se le ragioni di tale atto rimangono sconosciute. Il ragazzo non aveva mai manifestato segnali di disagio e, secondo le testimonianze raccolte, era ben integrato nella sua classe e non aveva problemi relazionali.
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