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Stefania Craxi e il legame con il padre Bettino

Stefania Craxi, nata a Milano il 25 ottobre 1960, è conosciuta per la sua carriera nel mondo dello spettacolo e per il ruolo attivo nella difesa della memoria del padre, Bettino Craxi. Dopo la morte di quest’ultimo, ha lasciato la carriera televisiva per dedicarsi alla Fondazione Craxi.

Carriera nel mondo dello spettacolo e impegno in politica

Cresciuta nell’ambiente politico a fianco del padre, il celebre Bettino Craxi, Stefania si è distinta nel panorama televisivo già dagli anni ’80. Ha iniziato lavorando come segretaria di produzione nei programmi “Viva le donne” e “Miss Italia”. Nel 1986, ha fondato la Italiana Produzioni Audiovisive, società che sarebbe poi diventata parte del gruppo Endemol, uno dei maggiori produttori internazionali di contenuti televisivi.

Dopo la morte di Bettino Craxi nel 2000, avvenuta in esilio in Tunisia, Stefania ha deciso di lasciare il mondo della televisione e di fondare la Fondazione Craxi, con l’obiettivo di preservare l’eredità politica del padre e promuovere attività culturali e politiche legate agli ideali socialisti. In seguito, è entrata in politica, ricoprendo il ruolo di senatrice e diventando una figura influente nel panorama politico italiano.

Vita privata e famiglia

Stefania Craxi è stata sposata due volte. Dalla prima unione con l’imprenditore Renato Neri, ha avuto il suo primo figlio, Federico, nato nel 1987. Successivamente, ha sposato Marco Bassetti, ex amministratore delegato di Endemol e oggi a capo del gruppo Banijay, con il quale ha avuto altre due figlie: Benedetta e Anita, nata nel 1991 e oggi stilista e designer a Milano.

Il rapporto complesso con il padre Bettino

Il legame con il padre è stato caratterizzato da affetto e complessità, come Stefania Craxi ha raccontato in un’intervista ad Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera. Descrivendo l’ex Presidente del Consiglio e segretario del Partito Socialista travolto dallo scandalo di Tangentopoli, Stefania ha dichiarato: «Craxi si assunse, lui solo, una responsabilità che avevano tutti, e che tutti gli altri negarono. Furono salvati i comunisti e i democristiani schierati con loro. Gli altri furono sommersi».

Il loro legame era tanto profondo quanto turbolento: “Era un papà molto fisico. Non abbiamo una sola foto insieme in cui non siamo abbracciati o per mano. Ma era un padre impossibile,” racconta Stefania, che confessa come il padre fosse particolarmente protettivo, a volte anche geloso. “Era gelosissimo di me come io lo ero di lui. Infatti sono uscita di casa a vent’anni e mi sono sposata a 23.”

Una delle sue memorie più intense riguarda uno scontro con Anja Peroni, un’amante di Bettino Craxi. «Le strappai un orecchino e glielo gettai dalla finestra; l’altro lo conserva ancora. Craxi si arrabbiò moltissimo: “Voi due mi farete finire sui giornali!”», ha ricordato Stefania.

Gli ultimi giorni di Bettino Craxi ad Hammamet

Durante l’esilio tunisino di Craxi, Stefania fu tra i pochi familiari a condividere con lui gli ultimi momenti della sua vita. L’ex premier, ormai malato, espresse il desiderio di tornare in Italia solo da “uomo libero”, una richiesta che non fu mai esaudita. Stefania tentò, infatti, fino all’ultimo di ottenere una mediazione per consentirgli di ricevere cure o in Italia o in Francia, ma non vi fu alcun accordo.

Ricordando quel drammatico momento, Stefania racconta di aver trascorso l’ultimo pranzo con il padre il giorno della sua morte, il 19 gennaio 2000: «Pranzammo in cucina, gli dissi: stasera ti porto al ristorante. Lui rispose: va bene, ma ora vado a riposare. Lo trovai riverso nel letto. Urlai. Il medico non poté che constatarne la morte». In quel difficile momento, la senatrice rifiutò l’offerta di funerali di Stato per il padre.

La battaglia legale sull’eredità di Bettino Craxi

Dopo la scomparsa di Bettino Craxi, la sua famiglia è stata coinvolta in una lunga e complessa battaglia legale relativa ai debiti fiscali accumulati dall’ex premier. La Corte di Cassazione ha recentemente respinto il ricorso presentato dai figli di Craxi, Stefania e Vittorio, e dalla moglie Anna, imponendo loro di saldare sanzioni fiscali e spese legali per oltre 20.000 euro.

La causa riguarda accertamenti fiscali del 1992 e 1993, con sanzioni derivanti da presunte tasse non pagate su fondi depositati in un conto svizzero intestato all’International Gold Coast e ritenuto collegato a Bettino Craxi. La Cassazione ha confermato la decisione della Commissione tributaria regionale della Lombardia del 2014, la quale aveva respinto ogni obiezione sollevata dagli eredi.

Il rimpianto per Silvio Berlusconi

Nel corso della stessa intervista, Stefania Craxi ha manifestato un rammarico anche nei confronti di Silvio Berlusconi. Nonostante l’amicizia di lunga data tra i due politici, l’ex presidente del Consiglio non fece visita a Craxi durante i suoi anni ad Hammamet. Stefania ricorda il loro incontro al funerale del padre, quando lo rimproverò: «Arrivi con sei anni di ritardo». Tuttavia, Stefania ha riconosciuto il supporto di Berlusconi nella sua battaglia per riabilitare la memoria del padre negli anni successivi.

L’eredità politica e culturale di Bettino Craxi

Con la Fondazione Craxi, Stefania ha promosso iniziative e attività per preservare e diffondere il pensiero politico del padre. Attraverso conferenze, incontri e pubblicazioni, la fondazione mira a stimolare il dibattito su temi quali il socialismo, la giustizia sociale e la politica internazionale, argomenti che hanno caratterizzato la carriera di Bettino Craxi.

Pur essendo una figura controversa, Craxi rimane un punto di riferimento per molti, e la figlia Stefania continua a rappresentare un legame tra il passato e il presente, con l’obiettivo di difendere il ruolo del padre nella storia politica italiana.

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