Bobo e Stefania Craxi, figli di Bettino Craxi, rievocano il difficile periodo dell’esilio del padre ad Hammamet, ma conservano un profondo affetto e rispetto per la figura paterna.
Stefania Craxi e Bobo Craxi, figli dell’ex leader del Partito Socialista Italiano Bettino Craxi, hanno vissuto l’esperienza dell’esilio del padre in Tunisia come una fase complessa della loro vita. Lontano dall’Italia, il padre trascorse gli ultimi anni in una villa ad Hammamet dopo le vicende giudiziarie legate a Mani Pulite. Nonostante le difficoltà e il peso di quel periodo, entrambi i figli custodiscono ricordi affettuosi di Craxi, che descrivono come una figura imponente e segnata da una profonda dedizione alla politica.
Ti potrebbe interessare:
Stefania Craxi: “Un padre grandissimo”
Intervistata di recente da Mara Venier nel programma televisivo “Domenica In”, Stefania Craxi ha parlato del rapporto con il padre. “È stato un padre grandissimo, nel modo più grande in cui i padri possano esserlo, con l’esempio”, ha dichiarato Stefania, commossa nel descrivere il carattere complesso di Bettino Craxi. La figlia ha infatti ricordato come il padre, sebbene dotato di una personalità apparentemente dura e riservata, celasse dietro un velo di timidezza e fragilità emotiva una grande sensibilità. “Era difficile perché aveva un tratto di durezza caratteriale, che hanno descritto erroneamente come arroganza”, ha precisato Stefania, descrivendo il padre come un uomo capace di gesti di tenerezza nonostante l’aspetto esteriore potesse sembrare distaccato.
Stefania ha anche raccontato di episodi della sua infanzia, ricordando come il padre sapesse trasformarsi in momenti particolari, offrendo ai figli l’immagine di un uomo affettuoso e presente. Questo ricordo, custodito gelosamente, la accompagna ancora oggi.
Bobo Craxi: l’esperienza dell’esilio e il rapporto con il padre
Anche Bobo Craxi, all’anagrafe Vittorio Michele Craxi, ha vissuto intensamente il periodo dell’esilio del padre in Tunisia. In un’intervista al Corriere della Sera, Bobo ha descritto quel periodo come “un dramma da cui non ci siamo mai più ripresi”. Il figlio racconta che, quando il padre decise di trasferirsi in Tunisia, lo convinse a seguirlo. “A un certo punto, lui sceglie la Tunisia e mi dice: vieni con me, che cavolo fai a Milano?”, ha ricordato Bobo, facendo emergere il profondo legame con il padre, rafforzato dalla condivisione di quell’esperienza dolorosa.
Nella villa di Hammamet, Bobo trascorse con il padre momenti di profonda condivisione, soprattutto in ambito politico, una passione che li univa fin dalla sua infanzia. “Parlavamo di politica da quando avevo dieci anni. Non mi sono mai posto nemmeno il problema dell’emulazione”, ha detto, spiegando come la sua carriera politica, sebbene modesta, abbia comunque soddisfatto le sue ambizioni.
Il ricordo di un padre difficile, ma unico
I racconti di Bobo e Stefania evidenziano un uomo dalla personalità complessa. Da una parte, la sua immagine pubblica era quella di un politico determinato, impegnato, e di grande influenza; dall’altra, nel privato, Craxi mostrava un lato più introspettivo, lontano dalla figura carismatica che emergeva sulla scena politica. “Era difficile perché aveva un tratto di durezza caratteriale”, ha spiegato Stefania, riferendosi alla complessità del padre.
Bobo Craxi ha anche ricordato come, paradossalmente, il periodo trascorso ad Hammamet sia stato quello in cui ha potuto conoscere più a fondo il padre. “In quella villa ho ritrovato mio padre”, ha spiegato, confessando che, nonostante la tragedia dell’esilio, quei momenti di condivisione sono diventati ricordi preziosi. Se a Milano Craxi era spesso assente per impegni politici, ad Hammamet il rapporto padre-figlio si rafforzò attraverso discussioni su politica e vita.
L’accanimento giudiziario e le difficoltà familiari
A oltre vent’anni dalla morte di Bettino Craxi, la famiglia continua a vivere le conseguenze delle vicende giudiziarie che hanno segnato la sua carriera. La senatrice Stefania Craxi, attualmente membro di Forza Italia, non ha mancato di sottolineare le difficoltà che ancora oggi la famiglia Craxi deve affrontare. “Le ingiustizie e l’accanimento nei confronti di Bettino Craxi e della sua famiglia non sembrano avere fine”, ha dichiarato Stefania, evidenziando come il trascorrere del tempo non abbia dissipato l’ombra delle accuse che ancora pesa sul nome del padre.
In un recente contenzioso tributario, la famiglia si è trovata a dover sostenere spese legali significative. “Siamo chiamati a dover pagare le spese processuali, e solo quelle, poiché non abbiamo ereditato nulla, se non altro perché nulla c’era da ereditare, se non i valori e le idee”, ha affermato Stefania, richiamando l’essenza stessa della vita di Craxi, per il quale la politica rappresentava tutto. La figlia ha anche citato alcuni giudici di Mani Pulite, secondo cui la dedizione di Craxi alla politica era talmente assoluta da lasciare ai figli solo ideali e non beni materiali.
Un’eredità di valori e ideali
Nonostante le difficoltà, Bobo e Stefania riconoscono di aver ereditato dal padre valori profondi legati alla politica e all’etica. La famiglia Craxi, in questo senso, ha cercato di portare avanti le idee di Bettino, soprattutto nella difesa dell’indipendenza e della sovranità nazionale, ideali a cui il leader socialista ha sempre attribuito grande importanza.
Per Stefania, l’esempio del padre rimane una guida anche nella sua attività politica, nella quale cerca di perseguire quegli stessi valori che Craxi le ha trasmesso. Il ricordo di un uomo severo, complesso ma dotato di una visione ampia e determinata, è oggi parte integrante della vita dei suoi figli.
Oltrepassa la censura dei social sotto regime. Seguici su Telegram: Basta un clic qui