Una ragazza di 15 anni è stata trovata senza vita a Piazza Armerina, Enna, sollevando sospetti di bullismo e un appello accorato della madre per fare luce su presunti episodi di umiliazione che avrebbero spinto la giovane al suicidio.
Si indaga sulla morte della quindicenne trovata impiccata nel giardino della sua abitazione a Piazza Armerina, un episodio che ha scosso profondamente la comunità locale e gettato ombre su una possibile istigazione al suicidio. Secondo quanto dichiarato dalla madre, la ragazza avrebbe subito un’umiliazione tanto grave da spingerla, in soli 40 minuti, a compiere l’estremo gesto.
Ti potrebbe interessare:
- Affari Tuoi, Enrico si commuove: “Quel giorno ho ricevuto la chiamata mentre perdevo il mio primo figlio”
- Putin: «Pronto a ristabilire i contatti con Trump, intrigante la sua iniziativa sull’Ucraina». Trump: «Sembra che ci parleremo».
- Natale Butti, il pensionato scomparso ieri mentre andava a pesca, trovato morto
Il racconto della madre: “L’hanno fatta sentire una nullità”
La madre della giovane ha raccontato che quel giorno, dopo una telefonata ricevuta dalla figlia che lamentava un malessere, era andata a prenderla a scuola in anticipo. Durante il tragitto in auto, la figlia le aveva confidato di essere stata coinvolta in un acceso diverbio con le compagne di classe. “Mi ero accorta che aveva pianto,” ha spiegato la donna. “L’hanno umiliata a tal punto che, in soli 40 minuti, mia figlia si è tolta la vita”.
Intervistata da Pomeriggio Cinque, la madre ha raccontato il dolore e il senso di colpa per aver lasciato la figlia sola al momento del rientro a casa. “A casa mi aveva detto che era successa una cosa brutta, ma poi è arrivato il padre e lei ha detto che me lo avrebbe spiegato dopo. Abbiamo scherzato e fatto battute, lei ha sorriso. Se avessi saputo, sarei rimasta con lei,” ha aggiunto la donna. Al rientro, dopo circa 40 minuti di assenza, i genitori hanno trovato la stanza della figlia in disordine e, cercandola nel giardino, hanno fatto la tragica scoperta.
La preside: “Era serena e ben integrata”
In un’intervista, la preside della scuola frequentata dalla ragazza ha dichiarato che la giovane appariva ben integrata e serena, gettando dubbi sul contesto scolastico che, secondo il racconto della madre, sarebbe stato teatro di vessazioni e atti di bullismo.
Accuse di bullismo e revenge porn: al vaglio le chat
Secondo il racconto della madre, la ragazza avrebbe vissuto episodi di bullismo scolastico, con compagne che l’avrebbero accusata di presunti comportamenti inappropriati con un ragazzo. “Cose assurde, che non stanno né in cielo né in terra,” ha detto la donna, che si chiede se vi siano state foto o contenuti diffusi che abbiano spinto la figlia alla vergogna e al gesto estremo.
Gli investigatori stanno esaminando il contenuto dei dispositivi elettronici della ragazza per verificare se dietro la tragedia possano esserci episodi di revenge porn o bullismo. Anche la sorella della vittima ha parlato di un litigio particolarmente acceso avvenuto poco prima del suicidio: “So di alcune foto che sono state fatte a mia sorella e che sono state mandate, ma non che mia sorella abbia fatto e mandato quelle foto,” ha dichiarato.
L’appello della madre: “Chi sa parli, vogliamo giustizia”
La madre della quindicenne ha rivolto un appello accorato a chiunque sia a conoscenza di quanto accaduto alla figlia: “Faccio un appello a chi sa qualcosa di quanto successo, anche qualche mamma che ha sentito qualcosa dalle figlie, per favore ditemelo. Voglio giustizia”. La donna ha evidenziato che la figlia era ben integrata a livello scolastico, sportivo e sociale, e che il gesto risulta incomprensibile per la famiglia.
Anche il padre della ragazza ha espresso il suo desiderio di fare chiarezza su quanto accaduto, dichiarando: “Non capiamo il perché del gesto e vogliamo capire tutto questo”.
La comunità in lutto e l’indagine in corso
La notizia ha suscitato grande dolore e solidarietà nella comunità di Piazza Armerina, dove la giovane era conosciuta per la sua dedizione agli studi e allo sport. Le autorità locali hanno avviato un’indagine approfondita per verificare le accuse di bullismo e la possibilità di una campagna diffamatoria nei confronti della ragazza.
Le indagini si stanno concentrando soprattutto sui contatti digitali della giovane, per chiarire eventuali responsabilità e ricostruire gli ultimi giorni della sua vita. Il tragico caso riporta al centro dell’attenzione il delicato tema del bullismo e delle conseguenze che episodi di umiliazione e derisione possono avere sui giovani.
Oltrepassa la censura dei social sotto regime. Seguici su Telegram: Basta un clic qui