I genitori della tredicenne morta a Piacenza non credono né al suicidio né a una caduta accidentale mentre era in compagnia del fidanzatino di 15 anni. Secondo l’avvocato dei parenti, “La mamma e i familiari non credono assolutamente all’ipotesi di suicidio così come non credono assolutamente all’ipotesi di caduta accidentale”.
La ragazza stava pianificando un viaggio a Parigi con la mamma e non era il tipo da buttarsi. I parenti e amici parlano di un rapporto conflittuale tra i due ragazzini, mentre la sorella maggiore della 13enne racconta sui social di una relazione malata e di un ragazzo ossessionato. La mamma avrebbe riferito che la figlia aveva segnalato ai servizi sociali il comportamento del fidanzato ritenuto ossessivo e geloso.
La sorella della ragazza di 13 anni ha dichiarato sui social: “L’ha buttata giù lui, non era pazza, né depressa, è stata l’ennesima vittima di violenza”. Ha anche pubblicato alcuni screenshot delle chat tra i due minori, commentando: “Ennesima vittima di femminicidio”.
Dopo l’interrogatorio del 15enne, risulta indagato a piede libero per omicidio. Nessuno della famiglia crede minimamente all’ipotesi suicidio, un concetto ribadito attraverso il legale. Il ragazzo è stato indagato per permettergli di nominare un proprio consulente per l’autopsia.
Alla luce delle dichiarazioni e delle indagini in corso, la verità su cosa sia accaduto quella tragica giornata a Piacenza dovrà ancora emergere.
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