Il tragico ricordo di Benedetta Pirani, compagna di Fabio Tosi, uno dei due operai deceduti nell’esplosione avvenuta alla Toyota di Bologna mercoledì scorso, 23 ottobre, continua a suscitare commozione. La donna lo descrive come “una persona dolcissima, di cui si poteva parlare solo bene”, mentre il dolore per la perdita si fa sempre più insopportabile.
Fabio Tosi, operaio di 34 anni, ha perso la vita insieme al collega Lorenzo Cubello, di 37 anni, entrambi coinvolti nell’incidente mortale all’interno degli stabilimenti di Toyota Material Handling a Bologna. Mentre Lorenzo lascia la compagna in attesa di un figlio, Fabio non ha avuto la possibilità di tornare a casa dai propri cari.
La paura di diventare un caso di cronaca
Benedetta Pirani racconta che Fabio aveva una costante inquietudine, quasi presagendo un destino infausto. “Spesso esprimeva il timore di diventare uno dei tanti protagonisti delle notizie sugli incidenti sul lavoro”, confida la donna a Fanpage.it.
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La preoccupazione di Fabio non era infondata: “Ogni tanto mi diceva: ‘Spero di non finire mai in un titolo di giornale per un incidente del genere’”, racconta Pirani, lontano da un pensiero che, purtroppo, si è concretizzato. La loro relazione, basata sulla cura e sulla protezione reciproca, si è trasformata in un incubo. “Ci dicevamo sempre di tornare a casa l’uno dall’altro, sia in auto che a piedi, specialmente in queste condizioni climatiche avverse”.
Ricordi di una dolcezza unica
Con le lacrime agli occhi, Benedetta racconta di Fabio: “Era un uomo buono. Di lui si poteva parlare solo bene. È ingiusto che un destino così terribile sia toccato proprio a lui”. Ricorda la sua dolcezza, non solo verso le persone, ma anche per i suoi amici a quattro zampe, “Era affezionato al suo cane in modo particolare”.
Nei momenti di raccoglimento con la famiglia di Fabio, la signora Pirani ha notato come anche il cane appaia inquieto, come se potesse percepire l’assenza. “È tragico vedere come anche gli animali soffrano per la perdita di chi amano”, sottolinea la donna, evidenziando il profondo legame affettivo che univa Fabio e il suo cane. Un amore e una cura che trascendevano il loro isolamento, portando un po’ di luce in giornate buie.
Questa terribile vicenda ci ricorda l’importanza di un ambiente di lavoro sicuro e la necessità di migliorare continuamente le condizioni di lavoro per evitare che tragedie come queste si ripetano. L’infondo straziante di una vita spezzata per motivi di lavoro lascia una ferita aperta non solo per le famiglie delle vittime, ma per tutta la società.
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