Il collare a strozzo, noto anche come “collare a scorrimento”, è uno strumento di contenimento frequentemente utilizzato nell’addestramento dei cani. Questo dispositivo è formato da una catena che si inserisce in un anello, creando un cappio che può stringere il collo dell’animale. Nonostante il suo utilizzo sia legale in Italia, diversi comuni, tra cui Milano, Roma e Bergamo, hanno avviato iniziative per bandirlo, evidenziando i rischi associati a questo strumento, non solo per il benessere fisico, ma anche per quello psicologico del cane.
Causa di Preoccupazioni: I Danni Fisici e Psicologici del Collare a Strozzo
Il funzionamento del collare a scorrimento è chiaro: quando il cane tira, il cappio si stringe, potenzialmente provocando dolore e mancanza d’aria. Esistono vari modelli, incluso il cosiddetto “semi strozzo”, che cerca di mitigare l’impatto negativo sul collo del cane. Tuttavia, sia per il collare tradizionale che per quello semi-strozzo, la questione rimane: infliggere dolore per correggere il comportamento è realmente efficace o provoca solo inibizione?
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Studi scientifici che dimostrano direttamente i danni causati dal collare a strozzo sono limitati, e spesso le ricerche vengono interpretate in modo controvertito da chi sostiene l’uso di metodi coercitivi nell’addestramento. Tuttavia, l’evidenza empirica suggerisce che costringere un cane a seguire ordini tramite la coercizione può generare ansia e depressione, piuttosto che correggere i comportamenti indesiderati. Secondo Eva Ricci, esperta in comportamento animale, non esistono le condizioni etiche per condurre esperimenti su cani, rendendo difficile raccogliere dati scientifici affidabili sugli effetti del collare a strozzo.
Un caso emblematico evidenziato da studi indica che l’uso di questo collare può comportare danni fisici significativi, come fratture all’osso ioide e gravi lesioni cerebrali, come documentato da ricercatori del Brasile e dell’Università Justus Liebig in Germania. Questi incidenti, sebbene isolati, dimostrano i potenziali rischi associati all’uso di strumenti che infliggono dolore.
La Legislazione e il Futuro del Collare a Strozzo
Attualmente, non esiste una normativa nazionale che vieti esplicitamente il collare a strozzo in Italia. Tuttavia, sempre più amministrazioni locali stanno implementando divieti, come nel caso di Milano, dove il regolamento sul benessere animale vieta esplicitamente l’uso di strumenti coercitivi per il controllo degli animali. Situazioni simili si verificano a Roma e Bergamo, dove sono state intraprese azioni legali per mantenere questi divieti contro la resistenza di alcune associazioni di addestratori tradizionali.
In Europa, la Francia ha fatto un passo avanti, approvando una legge nel 2023 che vieta non solo il collare a strozzo, ma anche altre forme di addestramento basate sulla coercizione. Questo segnale di cambiamento sociale sta generando un dibattito sempre più acceso sull’etica dell’addestramento canino e la responsabilità degli addestratori rispetto al benessere degli animali.
Alternative al Collare a Strozzo
Otto un approccio costruttivo all’addestramento canino è fondamentale, evidenziando la necessità di costruire una relazione di fiducia tra il padrone e l’animale. L’adozione di metodi positivi, come il rinforzo negativo e il clicker training, si dimostra più efficace e benefica per la salute mentale e fisica del cane. Queste tecniche, basate sulla comunicazione e sulla comprensione del comportamento canino, sono promosse da esperti che cercano di allontanare i proprietari da metodi coercitivi.
È cruciale anche controbattere comuni pregiudizi riguardo ai cani “problematici”. Nonostante le preoccupazioni, è dimostrato che l’addestramento basato sulla relazione e sugli incentivi può portare a risultati positivi anche nei casi di cani con comportamenti aggressivi o problematici, evitando l’uso di strumenti brutali come il collare a strozzo. Solo con una corretta educazione e un supporto professionale, i cani possono migliorare senza subire danni psicologici.
In conclusione, l’uso del collare a strozzo non solo espone gli animali a danni fisici e psicologici, ma mette a rischio anche la qualità della relazione fra uomo e animale. La transizione verso approcci di addestramento più etici è fondamentale per garantire il benessere degli animali e costruire legami basati sulla fiducia e sulla comprensione reciproca.
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