Un’esplosione ha scosso la città di Bologna, causando due morti e 11 feriti. Gli uffici delle risorse umane sono stati distrutti e la comunicazione è risultata compromessa.
Secondo un testimone, “tra i Rls e l’azienda il dialogo c’è sempre stato”, ma qualcosa non ha funzionato mercoledì pomeriggio. La procura indagherà sulle cause dell’incidente, mentre Sicilia assicura che “la deflagrazione è avvenuta in un boiler esterno non legato ai settori produttivi”.
La testimonianza di un dipendente descrive l’istante dell’esplosione: “Ho sentito lo scoppio e l’istinto è stato quello di ripararmi sotto il tavolo. Intorno a me le finestre erano andate tutte in frantumi“.
Secondo il testimone, “in ottant’anni di presenza nel territorio bolognese la proprietà ha sempre tenuto alta la priorità sul tema della sicurezza”. Tuttavia, “gli uffici delle risorse umane erano distrutti, c’erano perdite di gas e di acqua. La comunicazione non ha funzionato anche per questo”.
Il rappresentante sindacale Sicilia dichiara che “noi rappresentanti sindacali non avevamo sentore che potesse accadere una cosa del genere”, sottolineando che l’incidente non era stato segnalato come potenziale causa di rischi durante le mansioni lavorative.
La procura si occuperà di fare luce sulle cause dell’esplosione, che al momento sono ancora incerte. È emerso che “la deflagrazione è avvenuta in un boiler esterno non legato ai settori produttivi”, come confermato da Sicilia.
In attesa delle conclusioni delle indagini, resta il dolore per le vittime e la preoccupazione per le famiglie coinvolte. L’intera comunità di Bologna è scossa da questo tragico evento, mentre le autorità si adoperano per comprendere appieno quanto accaduto e per prevenire futuri incidenti.
Le dichiarazioni riportate nell’articolo sono tratte da fonti ufficiali e testimonianze dirette, mentre le indagini della procura forniranno ulteriori dettagli sull’accaduto.
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