Il gup di Tempio Pausania ha prosciolto Pasquale Serra dall’accusa di tentato omicidio nei confronti di Petronela Codreanu a Golfo Aranci, in Sardegna. Secondo il giudice, Serra non sarebbe in grado di sostenere un processo nonostante fosse capace di intendere e volere nel momento dell’aggressione. Una perizia psichiatrica ha certificato la sua incapacità, chiesta dagli avvocati difensori di Serra. Inoltre, è stata revocata la misura degli arresti domiciliari in quanto non è ritenuto pericoloso.
Il 2 giugno del 2023, Serra ha sparato con un fucile da sub una fiocina nell’occhio della vicina di casa Petronela Codreanu. La donna ha completamente perso la vista all’occhio destro e riportato la lesione del muscolo che le consente di muovere la palpebra. La sua avvocata Cristina Mela aveva chiesto un risarcimento di 900 mila euro. L’aggressione è avvenuta davanti ai figli e ad altri testimoni, con Serra che gridava: “Ti ammazzo romena di merda”.
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Secondo quanto riportato dalla vittima, le liti con Serra avevano avuto inizio nel 2019: “Minacciava tutti. Anche i miei figli con un coltello, aveva gettato le bici nell’androne, noi ci eravamo comprati la casa e lui ci perseguitava”. Petronela Codreanu ora teme di incontrare nuovamente Serra: “Io terrorizzata e senza un occhio e lui libero”.
La decisione del gup ha sollevato perplessità da parte della vittima e della sua difesa. La signora Codreanu ha commentato: “Non mi permetto di contestare l’esame. Non sono uno psichiatra ma rilevo l’atipicità di un soggetto che nel giro di nemmeno un anno riporti una incapacità totale irreversibile, poiché alcolista, con problemi di epilessia e respiratori. Un’ingiustizia clamorosa”.
Il sessantenne Pasquale Serra aveva inizialmente tentato di far saltare in aria l’intera palazzina in cui viveva la vittima, situata nel quartiere popolare di Golfo Aranci, con una bombola del gas.
Il caso ha destato preoccupazione nella comunità locale, poiché Serra potrà tornare a vivere non lontano dalla casa della vittima nonostante i precedenti episodi di minacce e violenza. La decisione del gup ha sollevato interrogativi sulla sicurezza della vittima e dei suoi familiari.
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