Dario Argento, regista italiano di fama mondiale, si apre sul suo rapporto con le figlie Asia e Fiore. Il maestro del brivido riflette sulla sua carriera, il cinema contemporaneo e i ricordi di colleghi illustri.
Dario Argento, noto come il “Maestro del Brivido”, ha recentemente condiviso riflessioni sulla sua vita personale e professionale in un’intervista rilasciata a La Repubblica. Il regista ottantaduenne, con oltre mezzo secolo di carriera alle spalle, si è aperto sul rapporto con le figlie e sul panorama cinematografico attuale, offrendo uno sguardo intimo sulla sua vita e sul suo lavoro.
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Il rapporto di Dario Argento con le figlie Asia e Fiore
Parlando delle sue figlie, Asia e Fiore Argento, il regista ha evidenziato le differenze nel loro rapporto con lui. Ha descritto Fiore come una presenza dolce e vicina, mentre ha caratterizzato Asia come una figura che lo sprona e lo sostiene nei momenti difficili. Argento ha condiviso: “Fiore è dolce, mi è vicina, Asia mi sprona, mi sostiene nei momenti difficili. Hanno un carattere simile, ma con me sono diverse.
“Il regista ha anche ricordato i momenti significativi condivisi con le figlie, sottolineando come abbiano vissuto insieme esperienze uniche: “Abbiamo vissuto insieme momenti meravigliosi, viaggi, disavventure. Sono stato tutto per loro, padre e madre, hanno vissuto con me, con i miei problemi e i miei film, sui set. Asia ha imparato molto.”
La visione di Argento sul cinema contemporaneo
Quando si tratta del panorama cinematografico attuale, Dario Argento non nasconde la sua disillusione. Il regista ha espresso una certa insoddisfazione verso il cinema contemporaneo, affermando: “Non vedo miei eredi, in generale il cinema di oggi non mi piace molto.” Tuttavia, ha mostrato apprezzamento per alcuni filoni cinematografici internazionali, aggiungendo: “Mi ritrovo negli autori asiatici, che si ispirano ai miei film e apprezzo l’horror messicano.”
Ricordi di amici e colleghi
Nel corso dell’intervista, Argento ha anche condiviso ricordi di amici e colleghi del passato. Ha menzionato John Carpenter e George Romero, descrivendoli come grandi amici. In particolare, parlando di Romero, ha rivelato: “George Romero, che era un fratello, beveva troppo, aveva nella moglie una compagna di sventura e alcol. “Il regista ha anche espresso il suo dispiacere per la recente scomparsa di William Friedkin, regista de “L’Esorcista”, commentando: “La morte di Friedkin mi ha colpito, era in grande forma, pieno di progetti.”
Il documentario “Panico” e i progetti futuri
L’intervista è stata rilasciata in concomitanza con la presenza di Argento al Lido di Venezia, dove è protagonista del documentario “Panico” diretto da Simone Scafidi. Il film segue il processo creativo di Argento durante la scrittura del suo prossimo progetto, “Occhiali neri”, per il quale il regista si è isolato in una stanza d’albergo.
La carriera di Dario Argento
Nato a Roma nel 1940, Dario Argento ha iniziato la sua carriera come critico cinematografico prima di passare alla sceneggiatura. Il suo debutto alla regia avvenne nel 1970 con “L’uccello dalle piume di cristallo”, che segnò l’inizio della sua celebre “Trilogia degli animali”. Argento è noto per aver rivoluzionato il genere giallo e horror, con film come “Profondo Rosso” (1975) e “Suspiria” (1977) che sono diventati pietre miliari del cinema di genere. La sua influenza si è estesa ben oltre i confini italiani, ispirando registi di fama internazionale come John Carpenter.
L’eredità di Argento nel cinema
Nonostante la sua visione critica del cinema contemporaneo, l’influenza di Argento continua a essere sentita nell’industria cinematografica. Il suo stile visivo distintivo, l’uso innovativo della musica e la capacità di creare atmosfere inquietanti hanno lasciato un’impronta indelebile nel genere horror.
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