Stanley Kubrick ci lascia con un’opera magistrale che esplora le profondità dell’animo umano e le dinamiche di potere nascoste della società.
Eyes Wide Shut, uscito postumo nel 1999, vede protagonisti Tom Cruise e Nicole Kidman nei panni di Bill e Alice Harford, una coppia apparentemente perfetta la cui stabilità viene messa alla prova da rivelazioni scioccanti e esperienze al limite del surreale.
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La pellicola si apre con i coniugi Harford che partecipano a un sontuoso ricevimento natalizio organizzato dal facoltoso Victor Ziegler. Durante la serata, entrambi si trovano a fronteggiare delle tentazioni: Bill viene avvicinato da due modelle seducenti, mentre Alice attira l’attenzione di un affascinante ungherese. Questi eventi apparentemente innocui innescano una serie di riflessioni e confessioni che porteranno la coppia sull’orlo di una crisi1.
Il giorno seguente, in un momento di intimità accentuato dal consumo di marijuana, Alice rivela a Bill di aver fantasticato su un ufficiale di marina incontrato durante una vacanza, ammettendo che sarebbe stata disposta ad abbandonare tutto per lui. Questa confessione sconvolge profondamente Bill, che si ritrova a vagare per le strade di New York in preda a una tempesta emotiva1.
Il viaggio notturno di Bill lo porta a confrontarsi con una serie di situazioni sempre più inquietanti e pericolose. Attraverso incontri con una prostituta, un vecchio amico pianista e una misteriosa festa in maschera, Bill si addentra in un mondo oscuro fatto di rituali segreti e potere occulto. La sequenza della festa mascherata, con le sue atmosfere oniriche e minacciose, rappresenta il culmine di questa discesa negli abissi della psiche umana e della società2.
Quando Bill torna a casa, trova la maschera che ha indossato alla festa misteriosa sul suo cuscino, accanto ad Alice addormentata. Questo dettaglio inquietante lo spinge a confessare tutto alla moglie, in un momento di vulnerabilità e pentimento5.
Il finale del film vede Bill e Alice in un grande magazzino con la loro figlia, intenti a fare shopping natalizio. In questo contesto apparentemente banale, la coppia ha una conversazione profonda e rivelatrice. Alice suggerisce che, nonostante le prove che hanno affrontato, il loro amore è sopravvissuto e forse si è persino rafforzato. Tuttavia, riconosce anche la fragilità e l’imprevedibilità delle relazioni umane5.
La frase finale di Alice, “Scopare”, pronunciata come risposta alla domanda su cosa dovrebbero fare, è stata oggetto di numerose interpretazioni. Alcuni la vedono come un ritorno alla fisicità e alla passione come antidoto ai dubbi e alle paure, altri come un commento cinico sulla superficialità delle relazioni moderne4.
Kubrick lascia deliberatamente aperte molte domande: chi ha realmente messo la maschera sul letto di Bill? Quali sono le vere implicazioni della festa segreta? Le minacce erano reali o solo una messa in scena? Questa ambiguità invita lo spettatore a riflettere sulle proprie percezioni della realtà e sulle dinamiche nascoste che governano la società6.
Eyes Wide Shut si configura così come un’opera complessa e stratificata, che esplora temi come la fedeltà, il desiderio, il potere e l’illusione. Il titolo stesso del film, un ossimoro che significa letteralmente “occhi spalancati chiusi”, allude alla condizione di chi, pur guardando, non riesce o non vuole veramente vedere la realtà che lo circonda3.
In definitiva, Kubrick ci lascia con un’opera che sfida le nostre percezioni e ci invita a guardare oltre la superficie delle cose, ricordandoci che, come dice uno dei personaggi del film, “nessun sogno è mai soltanto un sogno”2.
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