Come finisce Sembra mio figlio: trama e spiegazione finale

Il film di Costanza Quatriglio esplora il dramma degli hazara attraverso la storia di Ismail, diviso tra il passato in Afghanistan e il presente in Europa.

La scuola di documentario di Sentieri Selvaggi

Il documentario di Costanza Quatriglio racconta la commovente vicenda di Ismail, un giovane hazara fuggito dall’Afghanistan da bambino per sfuggire alla persecuzione e alla morte. Gli hazara, un’etnia minoritaria con una storia travagliata, sono stati oggetto di discriminazione e violenza per oltre un secolo.

Alcune teorie li collegano all’esercito di Gengis Khan, mentre altre li associano ai Kushana, costruttori dei colossali Buddha di Bamiyan, distrutti dai talebani nel 2001.Ismail mantiene un legame fragile con la sua terra natale attraverso sporadiche telefonate con la madre. Il suo aspetto fisico e il suo carattere riservato tradiscono le sue origini, ma in Europa ha costruito una nuova vita con lavoro e relazioni. La regista costruisce lentamente la tensione nel film, introducendo il personaggio di Assan, fratello di Ismail, un uomo profondamente religioso e inquieto.

La svolta narrativa avviene quando Ismail decide di tornare in Afghanistan alla ricerca della madre, affrontando i pericoli di una terra ancora segnata dal conflitto. Il viaggio lo porta attraverso Pakistan e Afghanistan, dove si confronta con la dura realtà delle vedove di guerra hazare, spesso ridotte a merce di scambio.

Il ritmo visivo del film cambia drasticamente, trasformandosi in una testimonianza diretta di violenzapovertà e traffico di esseri umani. La Quatriglio riduce al minimo i dialoghi, lasciando che le immagini potenti parlino da sole. Il risultato è un’opera cinematografica fatta di sguardi intensi – imploranti, indagatori, spaventati – che richiede pazienza e attenzione allo spettatore.”Sembra mio figlio” non è un film facile, ma un’opera che mira a suscitare indignazione e a sensibilizzare il pubblico su una delle tante tragedie dimenticate del nostro tempo. La Quatriglio riesce a creare un documentario che va oltre la semplice narrazione, offrendo uno sguardo profondo e toccante sulla complessità dell’identità e dell’appartenenza in un mondo segnato da conflitti e migrazioni forzate.

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