Contro ogni pronostico: la storia di sopravvivenza di una bimba nata a 23 settimane

Una madre coraggiosa racconta il viaggio emozionante di sua figlia prematura attraverso 7 mesi di terapia intensiva, sfidando le aspettative mediche e trionfando sulla vita. La nascita prematura di Cecilia ha segnato l’inizio di un’incredibile storia di resilienza e speranza. Venuta al mondo a sole 23 settimane di gestazione, questa piccola guerriera ha dovuto affrontare sfide che sembravano insormontabili. La sua mamma, Sury Reghelin, ha condiviso con noi il loro straordinario percorso, fatto di momenti di pauracoraggio e infine, trionfo.

Il giorno che ha cambiato tutto

Il 29 aprile dello scorso anno, Sury ha iniziato a sentire forti dolori al basso ventre. Inizialmente scambiati per problemi digestivi, questi sintomi si sono rivelati essere le prime avvisaglie di un parto prematuro. Nonostante i tentativi di alleviare il dolore, la situazione è rapidamente peggiorata, costringendo Sury e suo marito Davide a correre in ospedale. La diagnosi è stata scioccante: Sury era in travaglio, nonostante fosse solo alla 23esima settimana di gravidanza. I medici hanno dato a Cecilia solo il 20% di possibilità di sopravvivenza, una notizia devastante per i genitori.

La lotta per la vita inizia

Cecilia è nata il 1° maggio, pesando solamente 505 grammi. Immediatamente trasferita in terapia intensiva neonatale, la piccola ha iniziato la sua battaglia per la sopravvivenza. I primi giorni sono stati critici, con Cecilia che ha subito il suo primo intervento chirurgico a soli 3 giorni di vita a causa di una perforazione intestinale. Durante questi momenti di incertezza, Sury e Davide hanno trovato conforto nella fede e nel sostegno del personale medico. La dottoressa Vedovato, responsabile della TIN, ha persino chiamato un sacerdote per battezzare Cecilia, in un momento in cui la sua vita sembrava appesa a un filo.

Un percorso di crescita e speranza

Nonostante le difficoltà, Cecilia ha dimostrato una forza straordinaria. Ha superato quattro operazioni nei primi mesi di vita, crescendo lentamente ma costantemente. Il 14 maggio, giorno della festa della mamma, ha regalato ai suoi genitori un momento indimenticabile aprendo gli occhi per la prima volta.I mesi successivi sono stati un susseguirsi di prime volte emozionanti: il primo sguardo, la prima carezza, il primo abbraccio. La marsupioterapia ha permesso a Sury di stabilire un legame fisico con la sua bambina, nonostante i tubi e i macchinari che la circondavano.

Il ritorno a casa: un nuovo inizio

Dopo 227 giorni in terapia intensiva, Cecilia è finalmente tornata a casa il 13 dicembre. In totale, ha affrontato 6 operazioni, 21 trasfusioni di sangue, 2 infezioni gravi e numerose altre procedure mediche. Nonostante tutto, è sopravvissuta e ha continuato a crescere. Oggi, Cecilia ha quasi un anno e sta prosperando. Il suo amore per il cibo e la sua gioia contagiosa riempiono di felicità i suoi genitori, che non avrebbero mai immaginato di poter provare un amore così grande. La storia di Cecilia è un potente promemoria della forza dello spirito umano e dell’importanza di non perdere mai la speranza, anche di fronte alle sfide più grandi. È anche un tributo al progresso della medicina neonatale e alla dedizione instancabile del personale medico che si prende cura dei bambini più vulnerabili.

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